Inizio 2025, pronti 26mila posti di lavoro: tanti resteranno vacanti

I DATI EXCELSIOR. Profili disponibili spesso non coincidenti con le attuali richieste delle aziende bergamasche. Più assunti nei servizi alla persona e nella ristorazione.

Più di 26mila nuove opportunità di lavoro in Bergamasca in tre mesi, ma metà rischia di restare vacante, perché non corrisponde ai profili richiesti. È questo il dato che emerge dall’ultima rilevazione statistica del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere - ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Un dato elevato, che però scende rispetto allo stesso trimestre degli scorsi anni: si registrano infatti 1.350 entrate in meno rispetto al periodo tra dicembre 2023 e febbraio 2024, nonché 420 in meno a confronto con il 2022-2023.

Ma l’economia non sembra rallentare: il 14% delle aziende bergamasche prevede di effettuare assunzioni nel prossimo trimestre. E a investire sulle nuove figure professionali saranno soprattutto le imprese medio-piccole: più della metà dei posti di lavoro che si creeranno entro fine febbraio saranno all’interno di aziende con meno di cinquanta dipendenti.

I lavoratori restano pochi

Il rallentamento della domanda di lavoro rispetto agli scorsi anni potrebbe dipendere da un calo della disponibilità di manodopera a livello provinciale e regionale. Il 52% delle aziende intervistate da Unioncamere, infatti, prevede di incontrare problemi nel reperimento dei profili professionali desiderati. Per risolvere il problema, il tessuto industriale ha iniziato a rivolgersi soprattutto ai giovani e agli immigrati: il 35% delle nuove (potenziali) assunzioni riguarderà gli under-30, mentre il 21% sarà composto da personale immigrato. La difficoltà nella ricerca dei lavoratori resta costante rispetto all’ultima rilevazione statistica, quando era ancora al 52%. Solo due anni fa, però, il dato era ben più basso: le imprese che, tra il 2022 e il 2023, affermavano di far fatica a trovare i candidati giusti erano il 46%.

Una spiegazione del fenomeno è la distanza tra i livelli di istruzione richiesti dalle aziende e quelli effettivi dei giovani bergamaschi: il rapporto di Unioncamere, infatti, spiega che solo il 14% delle entrate previste riguarderà il personale laureato, mentre il 25% richiederà un diploma di scuola media superiore, il 37% un diploma professionale e il 21% il termine della scuola dell’obbligo. Le imprese bergamasche sembrano dunque prediligere la formazione tecnica e professionale, mentre il numero di laureati in bergamasca (per ora poco al di sopra del 20%, lontano dalla media nazionale del 25%) è in crescita, soprattutto tra i giovani.

Le figure più richieste

Il settore dei servizi è quello in cui è previsto il maggior numero di assunzioni: più di 3.800 nel solo mese di dicembre, il 62,5% in percentuale nel trimestre. Al suo interno, sono i servizi alle imprese quelli con la più elevata richiesta di nuovi lavoratori, seguiti dal commercio e dai servizi turistici e ricettivi, che comprendono sia la ristorazione che l’hôtellerie. Il 10% delle nuove entrate, invece, riguarderà i servizi alla persona. Il restante 37,5% degli ingressi tra dicembre 2024 e febbraio 2025 avverrà nell’industria, in particolare nel settore manifatturiero - che, da solo, assorbirà il 27% dei nuovi lavoratori richiesti in Bergamasca. Un altro 10% circa, invece, finirà nel settore delle costruzioni.

Le figure più ricercate, come era già emerso dalle scorse rilevazioni, restano quelle collegate al turismo e al commercio, con cuochi, camerieri e addetti alle vendite al primo posto. Ma anche il secondario necessita di lavoratori, soprattutto per la produzione dei beni. I dati Unioncamere dicono infine che il grosso dei nuovi assunti avrà un contratto a tempo determinato: il 44% delle nuove assunzioni avverrà con questa tipologia contrattuale, mentre solo il 28% sarà a tempo indeterminato. Seguono i contratti di somministrazione (13%) e quelli di apprendistato (5%).

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