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Economia
Martedì 04 Ottobre 2022
In provincia la siccità ha causato danni per oltre 18 milioni a 488 realtà agricole
Bilancio. Caldo eccezionale: la Regione ha raccolto le istanze dalle aziende non assicurate. L’assessore Rolfi: «Ora ci auguriamo che dallo Stato arrivino risarcimenti in tempi rapidi».
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Un contributo robusto quello che Regione Lombardia chiede per la Bergamasca allo Stato, legato alla siccità che aveva messo in gravissima difficoltà i raccolti nei mesi scorsi. I danni quantificati infatti in provincia, superano i 18 milioni di euro (per l’esattezza 18.749.200 euro) che avevano colpito ben 488 aziende agricole della provincia e che fanno parte di un monte complessivo di 417 milioni, che la Regione ha evidenziato per ogni singola provincia lombarda.
L’apposita delibera è stata approvata ieri: con essa sono stati delimitati e definiti i danni registrati alle aziende agricole causati da una siccità eccezionale registrata nei mesi scorsi. Sarà dunque inoltrata al ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali la richiesta di risarcimento. A partire dal mese di maggio gran parte del territorio nazionale era stato infatti interessato da scarse precipitazioni che hanno inciso fortemente sui livelli dei principali fiumi e invasi idrici.
Regione Lombardia si è subito attivata per raccogliere le schede relative ai danni subiti dalle aziende agricole non assicurate a copertura dei danni da siccità per l’anno 2022 e sono stati registrati danni totali appunto per 417 milioni di euro a oltre 9 mila imprese regionali del settore.
«Ci auguriamo - ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi - che da parte dello Stato arrivi un risarcimento adeguato e in tempi rapidi. Questa estate abbiamo fatto un lavoro di squadra con tutti i gestori per garantire all’agricoltura una quantità di acqua che potesse salvare i raccolti. Abbiamo vissuto una crisi idrica senza precedenti. Ora è necessario un grande piano nazionale invasi per affrontare le difficoltà delle prossime stagioni». «Per realizzarlo - ha aggiunto l’assessore - serve volontà politica: Regione Lombardia si è già dotata di una legge per incentivare il recupero delle ex cave come bacini irrigui, risorse e soprattutto procedure autorizzative rapide a burocrazia zero. Dobbiamo dare risposte al territorio se non vogliamo che le aziende agricole chiudano».
«Ci auguriamo che lo Stato recepisca in un tempo rapido risarcimenti: visto il momento straordinario che sta attraversando l’agricoltura e non solo, con le tante criticità che si sommano, sarebbe importante è che si arrivi a interventi altrettanto straordinari», spiega Alberto Brivio, presidente Coldiretti Bergamo. «A suo tempo avevamo segnalato tutte le criticità subite dalle nostre aziende consociate a colpa della siccità che si erano tradotti in mancati raccolti e cali di produzione - commenta Enzo Ferrazzoli, direttore di Confagricoltura Bergamo -: questo provvedimento, se recepito dallo Stato in tempi brevi attraverso i risarcimenti, saranno una boccata d’ossigeno in un momento di forte difficoltà, anche per tutti i rincari che ogni azienda sta subendo».
«I danni - ha concluso Rolfi - sono arrivati fino al 70% di incidenza in alcune zone. Particolarmente rilevante il dato di Pavia, con perdite significative al comparto del riso. In un periodo di cambiamenti climatici è necessario per il nostro Paese uno scatto in avanti sul tema dell’innovazione agricola per efficientare ulteriormente le risorse idriche. La crisi di quest’anno dimostra la necessità abbattere burocrazia e tabù ideologici che hanno frenato l’evoluzione agricola nel nostro Paese».
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