Imprese aperte e chiuse: il saldo resta positivo, ma la manifattura cala

L’ANALISI. I servizi trainano la crescita con un +2%, crescono ancora le attività guidate da donne e stranieri.

Anche nel terzo trimestre 2024 resta positivo l’andamento della natalità delle imprese in provincia di Bergamo. Secondo i dati della Camera di commercio infatti, le iscrizioni sono state 1.036, in aumento del 7,9% su base annua, e le cessazioni complessive si sono fermate a 758, in netto calo rispetto a un anno fa. Il saldo tra iscrizioni e cessazioni complessive risulta quindi positivo con un 278 posizioni in più: dinamismo che si spiega con l’aumento delle iscrizioni e la diminuzione delle cessazioni, soprattutto quelle d’ufficio. A fine trimestre il numero complessivo di imprese registrate ha toccato quota 91.157.

Tutto bene quindi? Non proprio, perché tra i vari settori resta ancora un divario importante: se infatti, rispetto a un anno fa, i servizi continuano ad andare a gonfie vele come negli ultimi tre trimestri, con un +2% di attività, per le attività manifatturiere la crisi persiste, con un calo dell’1,6%. Soffrono anche altri settori come l’agricoltura (-1,5%), il commercio (-1,4%), mentre praticamente stabili sono le costruzioni (-0,1%). Alla crescita dei servizi hanno contribuito soprattutto le attività professionali tecniche e scientifiche(+170 unità rispetto a un anno fa), quelle finanziarie e assicurative (+122), i servizi di informazione e comunicazione (+94) e le attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+59).

«A livello di occupazione, tutti i settori, a parte agricoltura e manifattura, riscontrano incrementi negli addetti»

Rispetto alla forma giuridica, le società di capitali si confermano il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale (+2,7%), mentre le imprese individuali e le società di persone flettono.

La spinta dei servizi

Complessivamente, le imprese straniere attive risultano 9.413 (+4,2% su base annua), spinte soprattutto da servizi di informazione e comunicazione (+21,4%), attività finanziarie e assicurative (+12,5%), attività professionali e scientifiche (+11,7%), e immobiliari (+9,2%). Le imprese femminili sono invece 17.397, cresciute rispetto a un anno fa. Le imprese giovanili attive, che sono 7.321, registrano pure un lieve aumento.

Quasi invariati i numeri delle imprese artigiane: 8.885 attive, con un calo di 42 posizioni e una variazione dello -0,1% rispetto all’anno scorso.

«Tessuto imprenditoriale dinamico»

«Il terzo trimestre dell’anno - dichiara il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni -, esprime un dinamismo del tessuto imprenditoriale bergamasco che si legge nel saldo positivo delle imprese iscritte e con le imprese attive che registrano una lieve crescita. A trainarla sono i servizi, tra cui spiccano, come negli ultimi tre trimestri, i settori a elevato contenuto conoscitivo e anche i dati sugli addetti occupati confermano la vivacità del comparto. L’artigianato presenta invece una minore vitalità rispetto al complesso delle imprese, dovuta soprattutto al calo della manifattura». Le imprese artigiane attive risultano infatti 28.885, con un calo di 42 posizioni, registrando una variazione, comunque minimale, dello -0,1% rispetto all’anno scorso.

Infine a livello di occupazione, tutti i settori, a parte agricoltura e manifattura, riscontrano incrementi negli addetti: in particolare i servizi incassano un significativo +5.516), trainati da trasporto e magazzinaggio, ma anche dal comparto ospitalità e ristorazione.

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