Economia / Bergamo Città
Martedì 26 Novembre 2024
Il terziario orobico è in salute: ricavi sopra la media nazionale
CONFCOMMERCIO. Nel terzo trimestre -17 il saldo tra aperture e cessazioni contro il -477 del 2023. Fiducia in leggero calo, pesa il fermo dei consumi.
Migliora lo stato di salute del terziario bergamasco, ma cala la fiducia degli imprenditori del settore. Lo dice l’ultimo rapporto dell’Osservatorio congiunturale di Confcommercio Bergamo-Format Research relativo al terzo trimestre di quest’anno, chiuso con un netto miglioramento del saldo fra aperture e cessazioni, passato da -477 imprese a fine settembre 2023 ad appena -17 nello stesso mese 2024.
I dati delle imprese del terziario
Su quasi 44 mila imprese del terziario (il 62% del totale delle attività orobiche), 17.564 sono attive nel commercio, 20.826 nei servizi e 5.539 nel turismo. Le cessazioni sono scese da 827 nel 2023 a 404 nel 2024 e contemporaneamente sono aumentate le aperture di nuove imprese, in particolare nel commercio (da 113 a 134) e nei servizi (da 185 a 212), mentre nel turismo sono state meno rispetto all’anno scorso (da 52 a 41). Tutti dati che migliorano il saldo dei singoli settori, salito da -192 a -59 nel commercio, da -118 a -20 nel turismo e in attivo nei servizi (da -167 a +62).
«La demografia delle imprese evidenzia che il tessuto imprenditoriale bergamasco è vivo», sottolinea Pierluigi Ascani, presidente di Format Research, anche se fa i conti con ricavi in leggero calo rispetto a sei mesi fa, ma comunque sopra la media nazionale
«La demografia delle imprese evidenzia che il tessuto imprenditoriale bergamasco è vivo», sottolinea Pierluigi Ascani, presidente di Format Research, anche se fa i conti con ricavi in leggero calo rispetto a sei mesi fa, ma comunque sopra la media nazionale, tanto da far spendere parole di ottimismo al presidente di Confcommercio Bergamo, Giovanni Zambonelli: «Guardando alle prossime festività natalizie, la vivacità degli allestimenti, e quindi degli investimenti, da parte dei commercianti fa ben sperare. Anche il turismo invernale ha iniziato a prepararsi grazie alle temperature di questi giorni». Un segnale di fiducia che controbilancia i timori degli imprenditori bergamaschi nell’andamento dell’economica italiana per una serie di fattori che vanno dai consumi ancora fermi, soprattutto per il commercio al dettaglio non alimentare, alle difficoltà di messa a terra della legge di bilancio, chiaro segnale che la coperta è corta, fino ad arrivare al rischio di escalation della situazione geopolitica internazionale.
La fiducia nelle proprie attività
Anche la fiducia nell’andamento della propria attività è in leggero peggioramento, proprio come a livello nazionale, mentre occupazione e indicatore di liquidità, cioè la capacità delle aziende nel riuscire a far fronte al proprio fabbisogno finanziario, sono stabili e, anzi, da parte degli imprenditori registrano l’attesa di un leggero miglioramento per l’inizio del 2025. «Se guardiamo i dati dal 2019 a oggi - fa presente il direttore di Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini - il clima di fiducia ha avuto un crollo con il Covid, ma è risalito nei due anni successivi, finché la situazione geopolitica e l’impennata dei tassi d’interesse hanno di nuovo modificato il sentiment bergamasco, che di solito è abbastanza positivo».
In questo momento i servizi stanno vivendo una crescita verticale, «come dimostra l’aumento della rappresentanza di un seggio in Camera di commercio - ricorda Fusini - ma questo evidenzia anche l’anticiclicità dei nostri settori, perché quando lo sbocco in altri comparti tende a diminuire, aumenta il numero di chi decide di intraprendere un’attività in proprio».
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