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Economia / Bergamo Città
Martedì 18 Febbraio 2025
Il rialzo su Anima, scatena la rissa Unicredit-Banco Bpm
LA CONTESA. Il gruppo di Orcel potrebbe rinunciare all’Ops se cambiano le condizioni di Piazza Meda sulla holding. Castagna: «Fanno pressione sui nostri soci, denunciamo».
Una tensione crescente che nella giornata di lunedì è esplosa definitivamente, quella tra Unicredit e Banco Bpm.
Tutto nasce dal comunicato del gruppo guidato da Andrea Orcel, in cui si dichiara che Unicredit potrebbe rinunciare all’Ops su Banco Bpm qualora le condizioni dell’Opa di Piazza Meda su Anima Holding dovessero cambiare. Il gruppo guidato dal ceo Andrea Orcel, in un comunicato, ha infatti evidenziato i rischi e le incertezze legati alle recenti mosse di Banco Bpm, mettendo in guardia gli azionisti sulla coerenza dell’operazione rispetto agli obiettivi iniziali. Inoltre Unicredit ha sottolineato come, nonostante siano trascorsi oltre tre mesi dall’annuncio dell’Opa su Anima, non sia stata fornita alcuna garanzia sull’applicazione del regime regolamentare favorevole, noto come «Danish Compromise».
In sostanza Unicredit si riserva l’opzione di ritirare la sua Ops su Banco Bpm: «Un incremento del prezzo dell’Opa su Anima da parte di Banco Bpm potrebbe determinare la risoluzione o l’inefficacia» dell’Ops su Piazza Meda. Infine, per Unicredit, «l’Opa Anima, eseguita alle nuove potenziali condizioni, potrebbe potenzialmente risultare incoerente con quanto annunciato al momento della presentazione al mercato dell’operazione il 6 novembre 2024», quando l’operazione era descritta come tale da assicurare un «elevato ritorno sull’investimento con limitati assorbimenti patrimoniali».
Dichiarazioni forti, anche se poi, nel proseguo della giornata di ieri, il gruppo di Piazza Gae Aulenti si era sforzato di ribadire «di non aver ancora assunto al momento, alcuna determinazione circa le condizioni dell’offerta» .
Muro contro muro
A quel punto si è scatenato una sorta di muro contro muro, con la veemente reazione di Banco Bpm, con il Ceo Giuseppe Castagna che ha tuonato: «Unicredit sta esercitando una pressione indebita sul titolo di Banco Bpm a favore del proprio». E ha aggiunto, riferendosi a Orcel: «Il ragazzo sta facendo il suo gioco ed è bravo a farlo, ma risponderemo anche legalmente a questo tipo di accuse». Castagna ha inoltre definito l’accusa di non ricorrere al Danish Compromise «completamente falsa: su Anima vogliamo accelerare senza aspettare la risposta della Bce», sottolineando poi che «l’Opa su Anima è strategica per Banco Bpm, con un rilancio del prezzo da 6,2 a 7 euro per azione già supportato da Poste Italiane e Fsi Sgr: abbiamo tutto il capitale necessario».
Peraltro, proprio lunedì, il proxy advisor Iss, uno dei grandi consulenti degli investitori istituzionali nelle assemblee delle società quotate, ha consigliato ai suoi clienti di votare a favore delle proposte di modifica dell’Opa su Anima avanzate dal Cda di Banco Bpm. Per Iss - che consiglia ai soci del Banco di votare a favore della modifica dei termini dell’offerta per Anima - è inoltre «improbabile che l’esborso aggiuntivo di circa 200 milioni di euro impedisca futuri aggiustamenti all’offerta di UniCredit».
Piazza Meda prevede inoltre «un aumento del 10% dell’utile per azione grazie a questa operazione e un incremento dei ricavi delle fabbriche di prodotto fino a 1,7 miliardi di euro entro il 2027».
Lo scenario del Banco-Bpm e di Unicredit. incrocia con le altre Ops: sl fronte Mps-Mediobanca. Il presidente di Siena, Nicola Maione, è fiducioso per un’operazione che ha «una grande valenza industriale» e non commenta un eventuale ritocco del prezzo verso l’alto. Invece l’a.d. di Bper Gianni Franco Papa che punta sulla Popolare di Sondrio, parla dell’offerta emiliana, sottolineando che lo «sconto è bassissimo» e si dice pronto a «intavolare discussioni», esprimendo poi soddisfazione per il sostegno da Unipol che è azionista di peso di entrambi gli istituti.
Intanto in Piazza Affari sia Unicredit che Banco Bpm hanno vissuto una seduta in rialzo dopo il botta e risposta delle ore precedenti. Unicredit è salita dell’1,60% a 47,6 euro, mentre Banco Bpm guadagna lo 0,59% a 8,81 euro. Infine Anima è apparsa poco mossa (+0,07%) a 6,90 euro.
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