Economia
Mercoledì 26 Gennaio 2022
Il prezzo della benzina corre, è ai massimi dal 2013. «In una settimana un euro in più per il pieno»
Pieno per l’auto più caro in una settimana: per un serbatoio da 50 litri si paga 1,22 euro in più per la benzina e 1,35 euro in più per il gasolio. Ma se guardiamo ancora più indietro, rispetto a un anno fa il pieno costa circa 15 euro in più per entrambi i carburanti, con un’impennata del 20,5% per la benzina e del 22,3% per il gasolio, calcolano i consumatori secondo cui la stangata in un anno supera i 360 euro.
Il prezzo medio della benzina in modalità self costa 2,43 centesimi in più rispetto alla settimana scorsa (da 1,754 euro a 1,778) e ha raggiunto il massimo da settembre 2013; il costo del gasolio è invece salito di 2,69 centesimi (da 1,620 a 1,647). Stabile il Gpl, da 0,817 euro a 0,816 e mentre il gasolio da riscaldamento è salito di 2,92 centesimi (da 1,436 a 1,466), secondo la rilevazione settimanale del ministero della Transizione ecologica.
Insomma, un salasso per le famiglie italiane già schiacciate dal caro-bollette. Ma gli aumenti dei prezzi dell’energia, ricordano i consumatori, incidono anche sul costo di numerosi prodotti al dettaglio, «considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma, e che a costi di trasporto più elevati corrispondono listini al dettaglio più cari, con un duplice danno per le tasche delle famiglie» osserva il presidente del Codacons Carlo Rienzi. E naturalmente a monte anche le imprese soffrono la fiammata dei prezzi dei carburanti.
Il nuovo record del listino della benzina, secondo la Coldiretti, «aggrava il gap competitivo dell’Italia che deve affrontare i costi per il trasporto merci superiori dell’11% rispetto alla media europea per un valore di 13 miliardi all’anno. Il tutto con un effetto valanga ancora più evidente sul carrello della spesa». A subire gli effetti, aggiunge, «è l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano a incidere fino al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura».
Nel fare i calcoli, l’Unione Nazionale Consumatori afferma che «dall’inizio dell’anno, un litro di benzina è aumentato di quasi 6 cent (5,90), pari a 2,95 euro a pieno, il gasolio di oltre 6 cent (6,18), equivalenti a 3,9 euro per un rifornimento, pari a 74 euro su base annua». Il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona, osserva che «in appena 4 settimane i prezzi dei carburanti hanno recuperato, con gli interessi, tutto quanto avevano perso in un mese e mezzo, con la discesa ininterrotta registrata da metà novembre fino alla fine dell’anno scorso». Il balzo del prezzo alla pompa, equivale su base annua, «a una stangata pari a 363 euro per la benzina e a 361 euro per il gasolio» sottolinea l’Unc.
Il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, parla di «una vera e propria emergenza, con effetti negativi sull’intero sistema economico» e «ripercussioni sull’inflazione» per cui invoca «un intervento del Governo perché il potere d’acquisto dei cittadini subirà un duro contraccolpo e le conseguenze si faranno sentire direttamente sui consumi».
Nel definire «deludenti» i provvedimenti del governo per contenere i rincari delle bollette energetiche (nel primo trimestre 2022 sono stati stanziati 5,5 miliardi per famiglie e imprese, ndr), Assoutenti sollecita l’Esecutivo «a intervenire in modo efficace sui carburanti» introducendo «strumenti in grado di sterilizzare l’Iva e ridurre le accise (voci che, sommate, pesano per il 60% su ogni litro di benzina venduto in Italia) quando i prezzi alla pompa salgono oltre una certa soglia». A livello industriale, infatti, il costo della benzina è inferiore alla media europea di 5 centesimi e di 7,5 centesimi per il gasolio, ricorda l’Unione energie per la mobilità (l’associazione delle aziende del settore petrolifero che operano in Italia).
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