I negozi di casalinghi resistono ad online e grande distribuzione

LO SCENARIO. Nel 2023 saldo positivo dopo anni di calo. Fra le criticità anche il difficile ricambio generazionale. Fusini: «Esercizi che danno valore ai centri storici».

Nonostante l’avanzata inesorabili delle grandi catene e l’utilizzo massiccio degli acquisti on line specie da parte della clientela più giovane, il settore dei casalinghi in Bergamasca continua a «resistere» anche sul fronte dei negozi al dettaglio, riuscendo anzi, negli ultimi due anni a compiere piccoli ma significativi passi in avanti.

I numeri

A livello di numeri, come detto, il saldo 2023 è tornato in crescita (+7 attività tra avviamenti e cessazioni) rispetto ai precedenti 4 anni tutti in negativo, con 196 negozi in totale. Molto diverso il conteggio se si allarga la forbice temporale e si scopre un calo davvero massiccio. Basti pensare che a fine 2003, vent’anni fa, i casalinghi in provincia erano 348 (-43,7% con il dato 2023) ed a fine 2013, 246 (-20,3%).

La concorrenza del commercio elettronico

Tra le cause, come detto, c’è stata, soprattutto dagli anni ’90 in poi, la concorrenza della Gdo (Grande distribuzione organizzata) e negli ultimi anni anche quella del commercio elettronico. Ciò nonostante l’articolo di qualità e di design, anche con la sua insita fragilità, resta comunque in bella vista nelle esposizione dei negozi storici dei centri urbani.

Dove sono i negozi

Per quanto riguarda la loro localizzazione, i negozi sono presenti soprattutto in città e nell’hinterland per oltre un terzo (41,3%) e nella pianura (24,0%). La distribuzione è uniforme anche nelle valli. La maggior parte delle imprese è costituita in forma di ditta individuale (62,8%), con una gestione che normalmente è familiare. Non mancano aperture di negozi in forma di società di capitale, che normalmente è la forma più utilizzata per le nuove aperture in catena, rispetto alle società di persone ormai desuete.

Mix tra oggetti e mobilio

Per quello che riguarda l’offerta, è molto variegata: molti negozi abbinano ai casalinghi gli altri prodotti come mobili, elettrodomestici e materiale elettrico, altri puntano ancora molto sulle «liste nozze», altri ancora abbinano ai casalinghi anche tessuti per la casa o altri prodotti nella tipologia del bazar, dove il cliente può trovare molte cose non altrimenti acquistabili.

Il mondo del franchising

Infine negli ultimi anni si sono moltiplicati i punti vendita specializzati che normalmente sono i negozi in franchising o in gestione diretta di imprese di grandi dimensioni e che oggi sono ubicati nei centri commerciali e nei centri città.

Questi esercizi sono ancora una risorsa preziosa nelle economie di prossimità della città e dei nostri paesi. Danno valore ai centri storici e svolgono un servizio prezioso alle persone. Purtroppo la concorrenza e le difficoltà di ricambio generazionale ne stanno lentamente riducendo il numero

«I negozi di casalinghi - commenta il direttore di Confcommercio Bergamo Oscar Fusini -, hanno subìto negli anni il cambiamento dei gusti da parte dei consumatori. Si mangia di più fuori, non si investe più nei corredi matrimoniali e nelle liste nozze ed in generale si punta più su prodotti di minore qualità. Ma questi esercizi sono ancora una risorsa preziosa nelle economie di prossimità della città e dei nostri paesi. Danno valore ai centri storici e svolgono un servizio prezioso alle persone. Purtroppo la concorrenza e le difficoltà di ricambio generazionale ne stanno lentamente riducendo il numero. La preoccupazione non è solo per il futuro della categoria ma per la qualità di vita dei centri urbani e soprattutto per la dispersione delle competenze delle persone che gestiscono questo mestiere con grande professionalità, frutto di anni di conoscenze ed esperienze».

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