Heineken, mezzo secolo in Italia: «Futuro sempre più sostenibile»

L’ANNIVERSARIO. Anche il sito ammiraglia di Comun Nuovo compie 50 anni. L’obiettivo: «Entro il 2030 la produzione in Italia arriverà a zero emissioni».

Heineken Italia e il birrificio di Comun Nuovo festeggiano insieme 50 anni di storia. Entrambe le realtà sono infatti nate nel 1974 e si sono incontrate nel 1995, quando l’azienda fondata in Olanda ha acquisito lo stabilimento bergamasco. Rendendolo il più grande birrificio d’Italia grazie a una produzione annua di oltre 3 milioni di ettolitri di bevande.

L’obiettivo di crescita, ha aggiunto Koch, va di pari passo con le campagne sul bere responsabile «perché la birra per noi è godere del piacere di stare insieme, come è nella cultura italiana»

Heineken ha festeggiato il proprio mezzo secolo con un evento mercoledì 2 ottobre a Milano che ha ripercorso il passato, tracciando anche alcune suggestioni verso il futuro. «L’Italia, con la sua forte tradizione vinicola, presenta un consumo di birra pro capite tra i più bassi - ha osservato Alexander Koch, da poche settimane a.d. di Heineken Italia -. Tuttavia questo rappresenta uno stimolo per noi, considerando gli ampi margini di crescita. In 50 anni, il consumo pro capite annuo è passato da 16 a 36 litri». Nello specifico, una bottiglia di birra su 3 che viene bevuta in Italia è prodotta da Heineken negli stabilimenti di Comun Nuovo, Assemini (Cagliari), Massafra (Taranto) e Pollein (Aosta), dove lavorano duemila persone capaci di produrre 7 milioni di ettolitri l’anno. L’obiettivo di crescita, ha aggiunto Koch, va di pari passo con le campagne sul bere responsabile «perché la birra per noi è godere del piacere di stare insieme, come è nella cultura italiana» (lo ha sottolineato anche il giornalista Beppe Severgnini, presente come ospite).

La birra e le abitudini degli italiani

Alfredo Pratolongo, Corporate Affairs Director, ha ricordato come l’abbinamento della birra al pasto, in alternativa al vino, sia stato promosso in primis da Birra Moretti, entrata in Heineken nel 1996. «All’epoca registrava vendite di 500mila ettolitri l’anno. Oggi ha raggiunto i 2,5 milioni, con un posizionamento che la vede sponsorizzare premi giornalistici, festival musicali e iniziative culturali». È, addirittura, la birra alla spina più venduta in Gran Bretagna.

L’offerta Heineken si completa con i marchi Ichnusa, Messina e Dreher, a cui si aggiungono le varianti: la sola Moretti ne conta 11. La richiesta va verso la personalizzazione: «In un supermercato medio - ha detto il direttore vendite Fabrizio De Micheli - si trovano spesso 130 diverse birre, in un panorama nazionale di oltre 7mila etichette».

Lo stile di vita italiano

Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab, ha illustrato i valori emergenti nella società contemporanea, individuati dalle ricerche del suo istituto: l’attenzione alle specificità locali, la riscoperta delle relazioni, la ricerca di momenti di quiete nella frenesia quotidiana, il consumo responsabile e l’attenzione all’ambiente. Sotto questo punto di vista lo stabilimento di Comun Nuovo è all’avanguardia: nel 2023 ha ridotto le emissioni rispetto al 2022 per l’equivalente di un bosco di 256 ettari, mentre a livello idrico, nel 2023 ha risparmiato 1,6 milioni di ettolitri di acqua rispetto al 2022. Koch ha annunciato di voler fare di più, con l’obiettivo che «Heineken in Italia arrivi a zero emissioni nette in produzione entro il 2030, e raggiungere la carbon neutrality sulla filiera entro il 2040».

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