![Case in vendita, salgono i prezzi: rispetto a un anno fa l’incremento è del 2,3% per le abitazioni nuove Case in vendita, salgono i prezzi: rispetto a un anno fa l’incremento è del 2,3% per le abitazioni nuove](https://storage.ecodibergamo.it/media/photologue/2024/3/18/photos/cache/gli-affitti-superano-le-compravendite-pesano-caro-mutui-e-r_qPF7qRw_v3_large_libera.webp)
Economia / Bergamo Città
Venerdì 22 Marzo 2024
Gli affitti superano le compravendite. Pesano caro mutui e rialzo dei tassi
L’ANALISI. Secondo Nomisma nel 2023 a Bergamo le locazioni sono al 52%, acquisti al 48%. Belotti: in città la disponibilità di alloggi è sempre più ridotta e i canoni sono in crescita.
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Il sorpasso. Dopo sette anni con un rapporto di forza stabile in favore del «comprar casa», nel 2023 in Bergamasca la domanda di affitti ha superato quella delle compravendite. Non è un fulmine a ciel sereno, ma la conseguenza del caro-mutui e dell’escalation dei tassi d’interesse. Lo racconta l’analisi di Nomisma, osservatorio immobiliare nazionale che ha dedicato un focus al contesto bergamasco, mettendo in fila alcuni dati sulle tendenze più recenti.
Compravendite: -10% nel 2023
Nel 2023, «dopo anni di espansione», le compravendite residenziali sono diminuite del 10%, in primis per «l’elevato costo dei mutui» e la «contrazione del potere d’acquisto di gran parte della domanda», specifica Nomisma, ma soprattutto – prima volta dopo sette anni – la domanda rivolta alla locazione (52% del totale) batte quella legata all’acquisto (48%). Quanto ai prezzi delle compravendite, rispetto a un anno fa si osserva un incremento del 2,3% per le abitazioni nuove o in ottimo stato, mentre per l’usato la crescita è dello 0,4%; si allungano però i tempi medi di vendita, passati nel giro di un anno da 4 a 5,5 mesi per le abitazioni in ottimo stato e da 4,5 a 5,5 mesi per le abitazioni usate; resta sostanzialmente invariato lo sconto praticato rispetto al prezzo di partenza, che passa dal 5,5% al 6,5% per le abitazioni in ottimo stato e dal 10% al 9,5% per l’usato. La «fame» di appartamenti in affitto si riflette anche sulla rapidità con cui un’abitazione in locazione «va via»: per affittare una casa in ottimo stato basta meno di un mese e mezzo, per quelle di minor pregio si scende a un mese; i rendimenti lordi potenziali della locazione restano attorno al 5,5%. «Nel 2023 – è la sintesi di Nomisma – il mercato immobiliare ha iniziato a risentire in modo più marcato dell’incertezza del quadro macroeconomico e dell’impatto che tale situazione ha avuto su consumatori e imprese. In particolare, a Bergamo, rispetto alla precedente rilevazione di marzo 2023, si assiste a un ripiegamento di tutti gli indicatori di mercato, ad eccezione dello sconto sul prezzo di vendita. A subire un arretramento sono la dinamica delle transazioni, l’andamento dei prezzi, l’intensità della domanda e i tempi di assorbimento».
Esplose le domande di affitto
«La domanda di affitto nell’ultimo anno è esplosa – conferma Gianfederico Belotti, agente immobiliare e direttore dell’osservatorio immobiliare Valore Casa&Terreni –. Hanno inciso i tassi alti, l’incertezza dell’economia, ma anche gli stipendi bassi di una parte importante della popolazione: con salari risicati è impossibile comprare casa». Allora si pensa all’affitto, ma nemmeno quest’opzione è semplice: «In città c’è una disponibilità sempre più ridotta di abitazioni in locazione – rimarca Belotti –, mentre i canoni crescono. Si osserva anche una forte mobilità per lavoro, con arrivi di molte persone da fuori città che necessitano di trovare un appartamento, e ciò rende ancora più elevata la domanda». Sullo scenario futuro, Nomisma indica una possibile ulteriore contrazione della domanda di compravendite, mentre dovrebbe restare stabile – e dunque elevata – la richiesta per gli affitti. «Molto dipenderà da quali saranno le politiche sui tassi d’interesse – ragiona Belotti – e sulle scelte che saranno prese a livello europeo nei prossimi mesi». Sul fronte del mercato non residenziale, Nomisma segnala un calo dei valori di vendita (-1,5%) e una crescita dei canoni di locazione (+1,3%) per quanto riguarda il settore direzionale (uffici); dinamica analoga sul fronte dei negozi, con una flessione dei valori di vendita (-0,9%) e una risalita degli affitti (+0,8%).
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