
Economia / Valle Brembana
Martedì 04 Marzo 2025
Formai de Mut, più produzione e ricambio con giovani rinforzi
ECCELLENZA CASEARIA. Nel 2024 superate le 7mila forme marchiate: +7%. E nel Consorzio, tra i produttori, si aggiungono due fratelli di Averara.
Cresce la produzione di Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana Dop, che nel 2024 ha superato le 7mila forme (7.103 quelle marchiate, contro le 6.613 dell’anno precedente con un incremento del 7,41 %). Nello specifico è aumentato il numero delle Dop a «marchio blu», prodotte quindi in alpeggio, con 275 nuove forme (+10,27%), segno della vitalità del comparto in montagna. Il futuro è roseo anche grazie all’ingresso di nuove leve, come la società agricola «Grigio Alpina» di Gusmeroli Cristina e Mirco, due giovani fratelli soci, che stazionano presso l’Alpe Cul nel Comune di Averara.
Le circa cinquecento forme (490) prodotte in più nel 2024 vanno incontro all’esigenza di mercato, che negli ultimi anni è andato nella direzione di un aumento di richieste da parte del consumatore finale. Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea del consorzio che raggruppa venti produttori: un’occasione per snocciolare i numeri, con un bilancio economico chiuso praticamente in pareggio, ma anche per guardare al futuro tra aumento dei costi e incognite del meteo.
«Il Formai de Mut è sempre più apprezzato, compreso l’estivo di alpeggio, sempre difficile da trovare – commenta Francesca Monaci, presidente del Consorzio di tutela-. Il mercato si conferma soprattutto locale, ma abbiamo richieste anche da fuori, tra cui gastronomie di alta gamma. Dobbiamo constatare che l’aumento dei costi tocca purtroppo anche la nostra realtà. Ma se vuoi produrre di qualità, devi sostenere costi maggiori, a partire dai foraggi, per arrivare a variabili indipendenti come l’energia. Fortunatamente l’estate 2024 è stata buona, ma ogni anno dobbiamo anche fare i conti con l’incognita meteo che rischia di penalizzare soprattutto gli allevatori in alpeggio». Con l’introduzione del nuovo disciplinare - aggiornato nel 2022 con un testo che precisa meglio alcuni aspetti tra i quali le fasi di produzione e la differenza tra le forme a marchio blu (alpeggio) e rosso (fondovalle) – la produzione, tornando a superare le 7mila unità, ha raggiunto il punto più alto dal 2014 ad oggi.
Lo scorso anno la produzione di valle ha costituito il 62,3% contro il 32,7% dell’estiva d’alpeggio. Analizzando il numero delle forme a marchio rosso (4.425), emerge che il 9,13 % è rappresentato dal marchio rosso Riserva, mentre il restante 90,87% si riferisce a stagionature inferiori ai 6 mesi. Per quanto riguarda invece le 2.678 forme a marchio blu, il 13,33% è rappresentato dal marchio blu Riserva, mentre il restante 86,67 vanta stagionature inferiori ai 6 mesi. Tra le iniziative proposte dal Consorzio per l’anno in corso, c’è anche l’adesione a «Caseifici aperti» in programma il 26 e 27 aprile prossimi.
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