Economia / Bergamo Città
Domenica 08 Settembre 2024
Fiera di Sant’Alessandro, si chiude con 25mila visitatori
IL BILANCIO. I focolai di «Lingua blu» che su indicazione della Regione hanno bloccato bovini e ovicaprini a pochi giorni dall’apertura e il maltempo nella giornata conclusiva hanno frenato il dato dei visitatori. «Contesto complicato, ma si è confermata un evento di riferimento».
L’edizione 2024 della storica Fiera di Sant’Alessandro si chiude con 25mila visitatori (contro i 47 mila dello scorso anno): un calo fisiologico e previsto, dovuto in primis alla mancanza dei capi animali che avrebbero dovuto riempire l’area espositiva esterna. A soli dieci giorni dal debutto della manifestazione, le autorità hanno infatti vietato l’introduzione di bovini, ovini e caprini per prevenire la diffusione della malattia «blu tongue» (lingua blu).
In vetrina 175 espositori
In totale erano presenti 175 espositori, in rappresentanza di 14 regioni italiane e di tre stati stranieri (Austria, Croazia e Francia), che per tre giorni hanno animato i padiglioni di via Lunga, promuovendo prodotti tipici, laboratori, iniziative e tavole rotonde insieme alle associazioni di categoria. Nella tre giorni in fiera sono state affrontate le problematiche attuali che sta vivendo il settore primario. Sotto la lente sono finiti naturalmente i cambiamenti climatici. Non va meglio sotto l’aspetto sanitario con tanta preoccupazione per la diffusione di malattie come la peste suina e appunto la lingua blu, che rischiano di mettere a repentaglio gli allevamenti. Nonostante tutto, gli operatori dimostrano una grande forza di volontà, associata a una grande capacità di resilienza, sempre più apprezzata dal grande pubblico.
Tra gli stand delle aziende agricole si è respirato un clima di fiducia, oltre che di apprezzamento dei prodotti artigianali, in vendita direttamente dal produttore. Il padiglione dedicato a macchine e attrezzature ha invece attirato molti operatori e addetti ai lavori, alla ricerca di nuovi mezzi da utilizzare nei campi o nelle stalle. Bergamo Fiera Nuova e Promoberg evidenziano come proprio nei momenti difficili la Fiera di Sant’Alessandro resta un faro di riferimento per il settore primario. Alle note difficoltà, nella giornata di domenica si è sommato il maltempo, che non ha certo agevolato le presenze in fiera. La manifestazione prosegue ora sabato e domenica prossimi con un appuntamento esterno al centro ippico «La Rosa Bianca» di Zanica per il concorso internazionale «Cavallo Purosangue Arabo». Oltre alla visione su un megaschermo allestito in loco, la competizione sarà visibile sulla tv web Arabian Essence, al link: https://www.arabianessence.tv/events/bergamo-2024-international-b-show-arabitalia/817/
«Contesto complicato, ma resta evento di riferimento»
Giuseppe Epinati, amministratore unico di Bergamo Fiera Nuova Spa, proprietaria del centro espositivo e congressuale di via Lunga, evidenzia come «pur in un contesto quest’anno molto complicato anche per i provvedimenti opportunamente adottati a tutela della salute dei bovini e dell’operatività delle aziende zootecniche, la Fiera di Sant’Alessandro si è confermata un evento di riferimento per gli operatori del settore e i tanti appassionati, famiglie in testa. La struttura si è dimostrata il luogo migliore in cui allestire una rassegna così ampia, che da secoli segna la storia del nostro territorio, garantendo la massima sicurezza a tutti gli utenti». Il presidente di Promoberg, Luciano Patelli, aggiunge che «è nel Dna della nostra realtà sostenere le imprese per promuove e sviluppare in chiave non solo economica il territorio di Bergamo, soprattutto nei momenti più difficili, come avvenuto anche nell’estate del 2020 durante la pandemia. Siamo abituati a non mollare mai, a rimboccarci le maniche e a ripartire con più slancio di prima, moltiplicando gli sforzi per dare il meglio». Carlo Conte, project manager della fiera, conclude ricordando che «davanti alla problematica della lingua blu abbiamo messo in campo ogni sforzo necessario per sostenere le imprese del nostro territorio e il settore primario, già alle prese con molte difficoltà».
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