Export bergamasco, 20 miliardi nel 2022. Trainano prodotti in metallo e macchinari

I dati Istat. Crescita a doppia cifra (+17,2%) anche nel quarto trimestre: 5,2 miliardi il valore delle merci esportate. L’incremento annuo orobico inferiore a quello lombardo. Boom delle vendite negli Usa, bene il Medio Oriente.

L’aumento delle vendite all’estero di metalli di base e prodotti in metallo, macchinari e apparecchi e articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici spiegano l’incremento del 17,2% su base annua dell’export bergamasco nel quarto trimestre 2022, una variazione maggiore rispetto a quella della Lombardia (+15,3%) e dell’Italia (+16,6%). Secondo i dati Istat elaborati dalla Camera di commercio di Bergamo, su 5.269 milioni di euro complessivi, infatti, i metalli di base hanno totalizzato 758 milioni con un balzo del +34,1%, i macchinari 1.359 milioni con un +28%, gli articoli farmaceutici 46 milioni con un +25,5%.

Fatta eccezione per tessile e abbigliamento (277 milioni, -2,1%) sono comunque positive anche tutte le altre categorie merceologiche: prodotti chimici (749 milioni, +0,7%), gomma e materie plastiche (485 milioni, +15,1%), mezzi di trasporto (478 milioni, +21,6%), apparecchi elettrici (353 milioni, +15,7%), alimentari (284 milioni, +13,0%). Quanto alle aree geografiche di destinazione, sono positive tutte le variazioni anche nel confronto fra settembre e dicembre 2022 e lo stesso periodo dell’anno precedente. i primi tre mercati per volumi restano Germania (+10,8%), Francia (+17,1%) e Stati Uniti (+31,5%), seguiti da Spagna (+1,4%), Regno Unito (+8,5%), Polonia (+26,5%), Cina (+6,5%), Svizzera (+25,8%), Paesi Bassi (+12,5%) e Austria (+15,5%).

Le importazioni, invece, sono state pari a 3.519 milioni (+12,4% tendenziale, contro +8,1% in Lombardia e +18,6% in Italia) e il saldo trimestrale della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 1.750 milioni, più del saldo del periodo corrispondente del 2021 (1.365 milioni). Analizzando l’intero 2022, il valore delle esportazioni di Bergamo raggiunge i 20.197 milioni di euro, segnano il +16,1% sull’anno precedente. Il territorio orobico scala la classifica delle province esportatrici italiane superando Firenze e Bologna. Solo Milano, Torino, Vicenza e Brescia fanno meglio di Bergamo, che contribuisce per il 3,2% al totale delle esportazioni nazionali. Non si può però trascurare il fatto che sull’intero 2022 l’incremento dell’export orobico è inferiore a quello lombardo (+19,1%) e anche a quello italiano (+20,0%).

Le importazioni, invece, sono state pari a 14.682 milioni, in forte crescita sull’anno precedente (+29,9% contro il +22,7% in Lombardia e il +36,4% in Italia). Anche prendendo in considerazione l’intero anno sono stati i metalli di base a segnare il balzo maggiore: 2.831 milioni e +29,3%. Guardando invece ai volumi, il settore trainante dell’export provinciale resta quello dei macchinari (4.720 milioni, +10,2%), seguito da prodotti chimici (3.136 milioni, +17,0%), gomma e materie plastiche (1.994 milioni, +18,0%), mezzi di trasporto (1.890 milioni, +13,2%), apparecchi elettrici (1.335 milioni, +16,7%), tessile e abbigliamento (1.136 milioni, +9,5%) e alimentari (1.095 milioni, +13,2%).

Le variazioni sull’anno precedente sono positive anche per tutte le aree geografiche di destinazione, tranne che per l’Africa settentrionale (-2,2%), come pure quelle verso i primi 10 paesi per interscambio commerciale con Bergamo. Fatta eccezione per Stati Uniti e Cina, la mappa della top ten bergamasca si concentra in Europa, ma con la guerra in Ucraina, la crisi energetica, l’inflazione e i tassi in rialzo gli equilibri politici ed economici sono incerti. Sicuramente a crescere sono stati non solo i volumi dei beni esportati, quanto i prezzi: il valore medio unitario della merce è salito, infatti, in larga parte per i rincari delle commodities, a cominciare da quelle energetiche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA