Energia, giù i consumi a ottobre. Tengono meccanica e alimentare

SETTORE INDUSTRIALE. L’indice mensile dei consumi energetici industriali (Imcei) della Lombardia torna a segnare nuovamente una battuta d’arresto, nel solco di una traiettoria che intreccia due fattori: una maggior sostenibilità energetica e qualche segnale di flessione nella produzione.

Di nuovo in frenata. L’indice mensile dei consumi energetici industriali (Imcei) della Lombardia torna a segnare nuovamente una battuta d’arresto, nel solco di una traiettoria ormai di medio periodo che intreccia due fattori: una maggior sostenibilità energetica (e dunque, virtuosamente, minori consumi), ma anche qualche segnale – a seconda del settore – di flessione nella produzione. A ottobre, infatti, stando ai dati di Terna – il principale operatore per la trasmissione dell’energia elettrica – le industrie lombarde hanno consumato 1.083 gigawattora, l’8% in meno rispetto a ottobre 2022.

A settembre la variazione era stata invece nulla rispetto allo stesso mese del 2022, ma ormai da tempo i consumi energetici sono appunto in contrazione: l’ultimo mese con un incremento dei consumi è stato febbraio 2022 (+5% su febbraio 2021), poi da lì – nello stesso periodo in cui è scoppiata la guerra in Ucraina e si è acuita la questione energetica – la tendenza è stata quella di un costante calo.

I settori

La situazione è però differenziata a seconda dei settori industriali, e la conferma la si scorge anche scavando nel dettaglio dei dati lombardi forniti da Terna. In proporzione, sempre confrontando ottobre 2023 con ottobre 2022, il calo più consistente è stato tra le aziende della lavorazione di ceramica e vetro (settore da 16 gigawattora), che a ottobre hanno consumato il 19% in meno rispetto a un anno fa. La frenata è a doppia cifra anche per due dei principali settori dell’economia lombarda (e bergamasca), che valgono più della metà dell’energia totale: i consumi della siderurgia (603 gigawattora a ottobre) si sono ridotti del 10%, così come un -10% è registrato anche dalle industrie che lavorano metalli non ferrosi (74 gigawattora i consumi totali di ottobre). Calo deciso pure nella chimica, che arretra dell’8% (consumi totali: 131 gigawattora), a cui si affianca il -5% dell’industria cartaria (che ha consumato 6 gigawattora a ottobre) e un -9% negli «altri settori» (che insieme sommano 141 gigawattora).

Alcuni rami dell’industria invece hanno aumentato l’utilizzo di energia elettrica nelle proprie attività quotidiane: crescono del 4% i consumi delle imprese che operano nella lavorazione di cemento, calce e gesso (26 gigawattora di consumi), sale del 6% il consumo nell’industria alimentare (13 gigawattora) e registra un +8% la meccanica (61 gigawattora), mentre il balzo più consistente è quello delle industrie dei trasporti, +20% rispetto a ottobre 2022 (12 gigawattora a ottobre 2023).

La situazione resta parecchio fluida: a settembre ad esempio – sempre osservando la variazione su base annua – i consumi elettrici industriali erano risultati in calo per i settori dell’alimentare (-20%), per le imprese cartarie (-5%), per quelle del cemento, della calce e del gesso (-16%), per le ceramiche e le vetrarie (-7%), per la chimica (-1%) e per le lavorazioni di metalli non ferrosi (-12%), mentre risultavano in crescita nella meccanica (+3%), nei trasporti (+5%) e nella siderurgia (+5%).

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