«Effetto Superbonus», la grande rimonta dell’edilizia orobica

L’analisi. In due anni imprese a +1,4% e addetti +7,5%. Pesenti (Ance): numeri ok, ma carenza di manodopera. Biffi (Cassa Edile): «Il 2022 ancora meglio del 2021».

Seppur con le immancabili polemiche e i limiti dello strumento, l’«effetto Superbonus» ha fatto da volano alle imprese edili bergamasche, che negli ultimi due anni hanno conosciuto una nuova espansione nel numero di realtà e di addetti, nonostante la pandemia abbia penalizzato non poco il lavoro nei cantieri.

Lo evidenzia l’analisi condotta da Das, la compagnia di Generali Italia, secondo cui, da fine 2020 al primo trimestre 2022, le imprese del settore sono aumentate in Bergamasca dell’1,4% con una crescita di addetti che ha raggiunto il +7,5%. In entrambe le graduatorie Bergamo si classifica al terzo posto, dietro Milano e Brescia. Le aziende invece che si occupano soltanto di sviluppo immobiliare senza costruire, sono diminuite in provincia del 4,6%. Il numero di imprese di costruzione orobiche è così passato in due anni da 4.500 a 4.563, mentre i lavoratori del settore sono cresciuti quasi di un migliaio arrivando ora a sfiorare quota 13 mila (12.961), essendo partiti 24 mesi fa da quota 12.056. Perdono quota, come detto, le immobiliari di sviluppo, scese da 498 a 475 unità.

«Il rinnovo edilizio, sostenuto da incentivi, e un ciclo favorevole per infrastrutture e edilizia non residenziale hanno portato, nel 2021, a un incremento del valore della produzione pari al 21%. E nei primi mesi di quest’anno le imprese edili sono cresciute ancora, anche se in misura più moderata» spiega la presidente di Ance Bergamo, Vanessa Pesenti.

Il buon andamento del settore è confermato dalla presidente di Ance Bergamo Vanessa Pesenti: «Il rinnovo edilizio, sostenuto da incentivi, e un ciclo favorevole per infrastrutture e edilizia non residenziale hanno portato, nel 2021, a un incremento del valore della produzione pari al 21%. E nei primi mesi di quest’anno le imprese edili sono cresciute ancora, anche se in misura più moderata. Il Superbonus quindi, continua ad avere effetti positivo, sebbene la filiera sia ancora frenata dalla difficoltà di reperire manodopera qualificata. Un tema, quello dello sbocco occupazionale, in particolare per i giovani, a cui stiamo lavorando da tempo: abbiamo la necessità di abbassare l’età media dei lavoratori, per dare continuità al patrimonio di competenze e professionalità, e promuovere il ricambio generazionale nelle nostre aziende».

I dati positivi non sorprendono il presidente della Cassa Edile di Bergamo Giovanni Biffi: «Il 2022 sta confermando una crescita sul 2021, anno che già era stato molto positivo per l’edilizia bergamasca. Il Superbonus ha inciso in questa risalita, ma per chi lavora nel pubblico, ci sono fondi statali a disposizione, senza contare quanto potrà incidere anche nei mesi futuri le risorse legate al Pnrr».

«La liquidità resta un problema»

Nonostante il trend positivo però, aggiunge Pesenti, «il settore vive ancora grandi criticità che rischiano di vanificare i risultati: le problematiche aperte sul fronte della cessione del credito (come la responsabilità in solido del cessionario che acquista il credito dalle banche) mettono in ginocchio le imprese, che sono in una situazione di grande fragilità sul piano finanziario. A questo si aggiunge il rincaro eccezionale dei costi di materiali e dell’energia, a cui danno una tiepida risposta gli adeguamenti dei prezzari che devono invece essere più tempestivi e incisivi. Siamo di fronte ad una situazione che mette a rischio il proseguimento dei lavori e la sopravvivenza delle imprese. Il paradosso è che rischiano di chiudere imprese in buona salute, che hanno bilanci sani dal punto di vista economico, ma non hanno al momento liquidità».

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