Effetto «reshoring», schermi e touch screen made in Bergamo

TECNOLOGIA. Nata nel 2015, alla N-And di Pognano lavorano oggi 78 informatici di 17 nazionalità diverse. Il fondatore: modello di integrazione e di confronto.

Riportare in Italia, e in Bergamasca, alcune tecnologie e produzioni solitamente riservate all’industria cinese, proponendosi sul mercato per flessibilità, puntualità e velocità di customizzazione. È il cosiddetto reshoring, ovvero il ritorno di produzioni che per molto tempo sono state delocalizzate in Paesi asiatici ed è una delle strategie di crescita di N-And, azienda specializzata nella progettazione, sviluppo e produzione di prodotti tecnologici e piattaforme software d’avanguardia per l’interazione uomo-macchina. N-And, fondata nel 2015 da Tarcisio Vergani originario di Boltiere e britannico d’adozione, è oggi parte del Gruppo Ivs, fra i principali operatori nel settore del foodservice e, in particolare, nel mercato dei distributori automatici di bevande e snack, che ne detiene il 54% da ottobre 2022. Il Gruppo con sede a Seriate e la società tecnologica nata a Bristol, insieme hanno sviluppato e ampliato la progettazione e produzione dei sistemi touch screen e puntano a riportare in Italia il 100% della realizzazione dei display, comprendendo ogni fase: ricerca, sviluppo, progettazione e produzione. «Facciamo tecnologie avanzate che guardano al futuro, abbracciando quattro settori diversi, partendo dall’analisi del dato di business intelligence raccolto con sistemi IoT per parlare con l’utente - racconta Tarcisio Vergani, che aggiunge - Il 50% del nostro fatturato ruota attorno al touch screen e ci permette di entrare dai nostri clienti con l’hardware, per poi consolidare la parte software con i servizi aggiuntivi di business intelligence».

Display touch sempre più performanti quindi, in grado non solo di soddisfare il servizio, ma di raccogliere dati per personalizzare l’offerta e, potenzialmente, ampliare la gamma di servizi proposti con collegamenti fino ad ora impensati, come conferma Vergani: «Un domani davanti alla macchinetta del caffè in ufficio potremmo pagare i bollettini, per esempio».

Dipendenti, in un anno +50%

Per consolidare questa visione il primo obiettivo è quello di localizzare su Bergamo ogni aspetto della fase progettuale e produttiva di queste tecnologie. In quest’ottica N-And ha recentemente acquisito la Rsr, società comasca specializzata nella progettazione tecnologica embedded, ovvero legata ad applicazioni e funzioni specifiche. Con gli stessi obiettivi il numero di dipendenti è stato implementato del 50% solo nell’ultimo anno, portando il numero ai 78 attuali, in gran parte softwaristi al lavoro nella sede bergamasca aperta dopo l’ingresso nel Gruppo Ivs. «Per fare manufacturing serve la capacità e l’esperienza delle persone» commenta Marco Gallarati, presidente della divisione Coin di Ivs che conferma la volontà del gruppo bergamasco di investire sul territorio e sulle sue capacità tecnologiche. Investimento che si concretizzerà in 1,5 milioni di euro finalizzati al raddoppio dell’area produttiva di Pognano con nuovi uffici e nuovo personale in area sviluppo.

Nel team 17 nazionalità

Forte di un fatturato 2023 stimato in circa 14 milioni e con una previsione di crescita per il 2024 del 30%, il fondatore di N-And aggiunge: «Non si tratta solo di riportare sul territorio le competenze tecnologiche, ma anche di dare un contributo concreto alla provincia attraverso un modello di lavoro che vuole promuovere la diversità e l’integrazione». «Ciò di cui vado più fiero - spiega, - è che in N-And ci siano 17 nazionalità diverse a confronto, perché io ho sempre avuto la possibilità di viaggiare e trovarmi al tavolo con altre culture, arricchendomi da questo confronto sia personalmente che lavorativamente». Il team multiculturale di N-And, oltre che italiani, conta infatti collaboratori da India, Cina, Inghilterra, Brasile, Ucraina, Albania, Zimbabwe, Pakistan, Nigeria, Galles, Spagna, Romania, Estonia, Polonia, Tunisia, Svezia «Realizzando user interfaces (dispositivi che si interfacciano con l’uomo, ndr) credo sia fondamentale avere un feedback multiculturale» conclude Vergani.

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