Economia / Bergamo Città
Sabato 24 Agosto 2024
Edilizia, futuro in calo. Ma Bergamo potrebbe patire meno dell’Italia
LO SCENARIO. Le previsioni di Ance: «Frenata in arrivo». La presidente di Ance Bergamo Vanessa Pesenti : «I fondi Pnrr devono giungere presto ai Comuni. Essenziali la rigenerazione urbana e la riqualificazione».
L’attenzione resta alta, ma rispetto ad altre realtà nazionali, che già sentono l’affanno per i prossimi mesi, la Bergamo dell’edilizia dovrebbe soffrire di meno l’impatto del post Superbonus, anche sfruttando l’onda lunga che negli ultimi mesi ha riportato performance positive importanti per il mondo del mattone orobico. Ecco perché l’allarme che in queste settimane ha lanciato l’Ance nazionale, viene sicuramente «attenzionato» anche a livello provinciale, ma con toni sicuramente meno drammatici, seppur in presenza di un calo del settore che da qui a fine anno avverrà un po’ ovunque.
Quadro nazionale fosco
Lo scenario in negativo arriva dalla drastica discesa dell’indice previsionale Pmi per il settore edile in Italia, a cui hanno fatto seguito le parole del direttore del centro studi Ance, Flavio Monosilio, secondo cui «nella seconda metà dell’anno si assisterà ad una frenata». Di più: «Se la stima troverà conferma - aggiunge Monosilio - dovrebbe esserci da giugno fino a dicembre un crollo vero e proprio. E se ogni miliardo di investimenti occupa tra i 13 ed i 15mila lavoratori diretti e indiretti, se calano di 10 miliardi tante ore lavorate verranno meno».
«In Bergamasca il settore tiene ma qualche preoccupazione per i prossimi mesi, effettivamente, c’è», dopo l’ottimo andamento dell’edilizia provinciale nel 2023, che ha fatto registrare una crescita del 7,4% della massa salari (dati Cassa Edile) rispetto al 2022, toccando quota 100,9 milioni di euro, valore che non si riscontrava da 10 anni (2013)
Fin qui il quadro nazionale, che la presidente di Ance Bergamo Vanessa Pesenti conferma in parte, ma senza disegnare un quadro così a tinte fosche, evidenziando anche le ricette per attenuare l’impatto negativo. Pesenti infatti spiega che «al momento il settore tiene, ma qualche preoccupazione per i prossimi mesi, effettivamente, c’è», dopo l’ottimo andamento dell’edilizia provinciale nel 2023, che ha fatto registrare una crescita del 7,4% della massa salari (dati Cassa Edile) rispetto al 2022, toccando quota 100,9 milioni di euro, valore che non si riscontrava da 10 anni (2013).
Inizio 2024 ancora positivo
Ma anche il periodo ottobre 2023 -maggio 2024 aveva visto un ulteriore incremento dell’12,3%, dovuto però più dall’ultimo trimestre del 2023 che dai primi mesi del 2024. Nonostante quindi, le costruzioni risultino ancora positivamente stimolate, oltre che dall’effetto «coda» Superbonus anche dal proseguimento della performance degli investimenti degli enti locali (+30% nel primo trimestre 2024), « gli aumenti cominciano ad essere ormai più contenuti».
«Per quanto riguarda la Direttiva Green, che rappresenta una sfida ambiziosa, attendiamo vengano stabilite regole chiare per garantire interventi efficaci e sostenibili».
Per la presidente di Ance Bergamo, «prevedere l’andamento del mercato nei prossimi mesi è complesso a causa delle incertezze economiche. Inoltre, anche nella nostra provincia, si sta già sentendo l’impatto del calo della manutenzione straordinaria, a causa della fine della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus edilizi».
«Anche nella nostra provincia si sta già sentendo l’impatto del calo della manutenzione straordinaria, a causa della fine della cessione del credito e dello sconto in fattura per i bonus edilizi»
Un calo, quello previsto, che per Pesenti, «sarà solo parzialmente compensato dall’aumento delle opere pubbliche finanziate dal Pnrr (e dal Piano Lombardia), con investimenti fino al 2026. Tanto che quest’anno Ance prevede una diminuzione dei livelli produttivi del settore delle costruzioni in Lombardia del 7,2%. «Sul fronte Pnrr – aggiunge la numero uno Ance – abbiamo necessità che arrivino rapidamente i fondi ai Comuni, così le imprese possono proseguire i lavori. Mentre, per quanto riguarda la Direttiva Green, che rappresenta una sfida ambiziosa, attendiamo vengano stabilite regole chiare per garantire interventi efficaci e sostenibili a medio-lungo termine».
Due direttrici fondamentali
Due le direttrici su cui intervenire, secondo Pesenti: «Promuovere la rigenerazione urbana attraverso la sostituzione edilizia (con demolizione e ricostruzione secondo criteri energetici e antisismici) e supportare la riqualificazione degli edifici esistenti, in linea con gli obiettivi della Direttiva Green. «Per la sostituzione edilizia – sottolinea ancora Pesenti - andrà valorizzato il Sismabonus acquisti, valido fino a fine anno, che offre la detrazione fiscale per chi acquista immobili rigenerati. Per la riqualificazione degli edifici esistenti, invece, sono necessari nuovi strumenti, anche di natura fiscale, privilegiando gli interventi più incisivi. Magari partendo dai condomini di periferia e con meccanismi di accesso alle misure sostenibili per le famiglie. L’auspicio è che di bonus edilizi si parli già nel Def (Documento di economia e finanza) di settembre».
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