Economia / Bergamo Città
Giovedì 10 Ottobre 2024
Edilizia bergamasca in tenuta con l’occupazione in crescita
LA CONGIUNTURA. I dati provinciali positivi ricalcano quelli della Lombardia. Pesenti (Ance): «Massa salari aumentata ancora del 9% nel primo semestre».
Nel secondo trimestre 2024 le imprese dell’edilizia in Lombardia, così come quelle bergamasche chiudono ancora con segno positivo. Il volume d’affari su base annua cresce del +2,1%, completando per il quarto anno consecutivo un aumento a seguito della crisi del Covid.
La velocità risulta però in ridimensionamento rispetto ai periodi precedenti, seppur gli indicatori occupazionali confermino comunque la solidità del settore: le imprese edili continuano moderatamente ad assumere e il numero di addetti tra inizio e fine trimestre aumenta del +1%. La difficoltà di reperimento della manodopera resta infatti il principale problema, indicato dal 30% delle imprese.
«Nonostante il contesto internazionale ancora molto critico l’occupazione è ancora in aumento a testimonianza che il settore ha ancora bisogno di manodopera specializzata»
Scarsa conoscenza della tecnologia
Sul fronte dell’innovazione, tra i principali ostacoli alla diffusione dell’IA viene indicata la scarsa conoscenza delle tecnologie disponibili, oltre alla difficoltà nell’identificare i costi e benefici e nel reperire le competenze necessarie. «Nonostante il contesto internazionale ancora molto critico l’occupazione è ancora in aumento a testimonianza che il settore ha ancora bisogno di manodopera specializzata - spiega Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia –. Secondo i dati Bankitalia a livello nazionale si stimano 62 mila nuovi occupati nelle costruzioni grazie ai fondi del Pnrr, pari ad un aumento del 6,5% degli occupati pre-pandemia».
Anche la Bergamasca conferma la tenuta di un settore che da sempre rappresenta uno dei perni dell’economia provinciale. «L’andamento nella nostra provincia conferma il quadro regionale - spiega la presidente di Ance Bergamo Vanessa Pesenti -: il settore, dopo la forte crescita dei mesi passati, continua a tenere. Pur registrando i primi segnali di rallentamento, nei primi sei mesi 2024, secondo i dati della nostra Cassa Edile, la massa salari è cresciuta, registrando un +9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente».
Certo, le preoccupazioni per il futuro rimangono, sono collegate alle incertezze in tema di bonus edilizi, di definizione di piani per la messa in sicurezza del territorio e per le politiche abitative. Ma anche alle difficoltà di reperimento della manodopera. Abbiamo bisogno di interventi strutturali, sia di natura fiscale che normativa, che continuino a sostenere, anche dopo il Pnrr, lo sviluppo del territorio».
Le previsioni
Tornando alla congiuntura regionale, lasciata alle spalle la forte crescita degli anni scorsi, il settore è quindi ancora in grado di fornire un contributo importante all’economia regionale: anche per il terzo trimestre gli imprenditori non prevedono un calo del volume d’affari, con un saldo tra previsioni di crescita e diminuzione che resta lievemente positivo (+2 punti) per via dei cantieri ancora da chiudere e delle commesse già acquisite ma non ancora completate.
«Servono incentivi»
Intanto Ance nazionale torna alla carica con il governo sugli incentivi. La presidente dell’Ance, Federica Brancaccio ha detto che «bisogna avere un riordino dei bonus, anche perché bisogna rispondere alla direttiva europea. Gli Stati membri, quindi anche l’Italia, entro un anno e mezzo dovranno dire all’Europa come intendono ridurre le emissioni». Per questo Ance nazionale chiede al governo «un tavolo per discuterne - aggiunge Brancaccio -: non sarà il 110 ovviamente perché era una misura straordinaria e non sostenibile nel lungo periodo, ma qualcosa ci deve essere».
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