Ecco il codice Ateco per gli Influencer: ora la pensione Inps

LA DECISIONE. Diventa sottocategoria pubblicitaria. Sono oltre 18mila i «creator» in Italia, terza forza in Europa. Instagram, Tik-Tok, YouTube: giro d’affari da 4 miliardi.

Dal 1° gennaio 2025 anche gli Influencer avranno il loro codice Ateco, il «73.11.03», diventando di fatto una sottocategoria specifica dell’attività pubblicitaria. «Il settore della Creator Economy ha un peso rilevante nell’economia nazionale- commenta Mauri Valente, vicepresidente di Aicdc, l’Associazione Italiana Content & Digital Creators -. Il numero dei creator sta crescendo, le aziende includono sempre di più l’influencer marketing all’interno delle proprie strategie e quasi la totalità degli italiani è presente sulle piattaforme on line. In questo contesto, è fondamentale riconoscere dal punto di vista professionale le tante, nuove, figure emergenti».

Guida Instagram con 3,3 miliardi, subito seguita da TikTok con 446,88 milioni e YouTube con 279,65 milioni. La spesa per l’influencer marketing, infine, è cresciuta del 33% dal 2020 al 2023 raggiungendo quota 323 milioni di euro

Il Rapporto

Quale sia effettivamente il volume d’affari della categoria è sempre l’Aicdc a spiegarlo, attraverso il rapporto I-Com presentato a dicembre, isecondo cui «il giro d’affari del comparto in Italia è pari nel 2024 a 4,06 miliardi di euro. cMediamente, i creatori di contenuti digitali beneficiano di entrate economiche medie pari a 84.028 mila euro l’anno. I posti di lavoro a tempo pieno generati dal settore sono invece 18.110, che salgono a 51.382 con l’occupazione indiretta». Si tratta di figure che offrono servizi professionali, scientifici e tecnici, amministrativi e di supporto o prodotti inerenti il settore specifico di chi si espone sui social. Inoltre, contando 82 influencer ogni 100 mila abitanti, l’Italia si posiziona terza in Europa per numero di professionisti del comparto, dopo Spagna e Regno Unito. La spesa per l’influencer marketing, infine, è cresciuta del 33% dal 2020 al 2023 raggiungendo quota 323 milioni di euro.

Ma quella del 1° gennaio non è la sola data importante per tutti gli Influencer e aspiranti tali. Durante il convegno «C come Economy. Risposte concrete ad un mondo virtuale», organizzato in collaborazione con Assoinfluencer, le due associazioni hanno presentato la bozza di circolare a cui stanno lavorando con Inps per la pensione dei creativi digitali. «La versione definitiva potrebbe arrivare entro l’Epifania - aggiunge Valente. - Un talent, per arrivare alla pensione, può cambiare modello di business anche ogni dieci anni e questi interventi cercano di regolarizzare e tutelare questa estrema variabilità».

Primo passo per regole certe

Gli interventi mirano a mettere fine a carenze e vuoti normativi, come sottolinea lo stesso Valente, anche lui instagrammer e youtuber: «È un primo passo per dare delle regole ed evitare zone grigie». Gabriele Fava, presidente Inps aggiunge: «La circolare sui profili previdenziali dei content creator è un’importante novità regolamentare e segnale dell’attenzione dell’Istituto ai lavori emergenti della digital economy oltre ad avvicinare i giovani nella direzione della sostenibilità del sistema previdenziale». «Ormai è evidente, la Creator Economy non è un hobby - chiosa Jacopo Ierussi, presidente di Assoinfluencer -. Negli ultimi anni con Aicdc, supportati anche dal ministero delle Imprese e da Confcommercio Professioni, abbiamo ottenuto il via libera al codice Ateco. Ora stiamo dialogando con Inps per determinare i profili contributivi: è un percorso in itinere, perché le nostre due associazioni puntano a rendere ancor più aderenti alle esigenze del mercato gli oneri previdenziali gravanti sul fenomeno; oneri che iniziano ad essere meno incerti».

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