Economia
Martedì 03 Ottobre 2023
Disoccupazione ai minimi da 14 anni: in un anno +523mila al lavoro
I DATI ISTAT. Occupazione al top ad agosto, con il tasso che risale al 61,5% e 23 milioni 593 mila persone con un lavoro, un livello che si riposiziona sul record storico di giugno scorso. E il tasso di disoccupazione in discesa al 7,3%, ai minimi da oltre 14 anni.
Il mercato del lavoro si presenta con risultati positivi che mettono alle spalle anche l’inciampo di luglio. I dati Istat fotografano così oltre mezzo milione di occupati in più in un anno. Dati accolti con favore dall’esecutivo, a partire dalla stessa premier Giorgia Meloni: “Ci incoraggiano a fare ancora di più. Avanti così per far correre l’Italia», afferma, sottolineando come «il faro” dell’azione di governo sia «favorire le condizioni per chi crea lavoro» e dicendosi «felice della fiducia che le imprese stanno riponendo in noi».
Dopo il calo registrato a luglio, l’occupazione torna quindi a crescere ad agosto segnando +59 mila unità rispetto al mese precedente, soprattutto tra i dipendenti a termine (+39 mila). Rispetto ad agosto 2022, l’aumento è di 523 mila occupati e la spinta in questo caso arriva tutta dal lavoro stabile: i dipendenti permanenti sono 550 mila in più, mentre i dipendenti a termine risultano 74 mila in meno; in aumento anche gli autonomi (+48 mila).
«Siamo sulla strada giusta: ora premiamo chi lavora con il taglio strutturale al cuneo fiscale», commenta il ministro delle Imprese e made in Italy, Adolfo Urso. Volano dell’occupazione è il turismo, sottolinea la ministra Daniela Santanchè, «prova ne è che sui 523 mila nuovi posti di lavoro, 130 mila provengono dal comparto, di cui 90 mila da inizio 2023», evidenzia.
«Crescenti difficoltà a rimanere sul mercato delle micro e piccole imprese»
Un rimbalzo atteso per gli autonomi, sottolinea Confesercenti, sebbene il loro numero sia ancora lontano da un recupero sostanziale: dal 2004 ad oggi gli indipendenti - calcola - sono diminuiti di 1,2 milioni di unità. Un dato che, a giudizio dell’associazione, purtroppo conferma «le crescenti difficoltà a rimanere sul mercato delle micro e piccole imprese, che hanno visto sfumare la ripresa post pandemica a causa del caro-vita e dell’incremento dei prezzi energetici».
In aumento l’occupazione femminile
Tornando ai dati Istat, l’occupazione femminile aumenta, ma resta ampio il gap con gli uomini: ad agosto, rispetto al mese precedente, le donne con un lavoro sono cresciute di 35 mila unità, più degli uomini (+24 mila); nel confronto annuo, la crescita segna rispettivamente +234 mila e +289 mila. Ma il tasso di occupazione li vede ancora distanti: al 52,5% per le donne contro il 70,5% per gli uomini.
In calo il tasso di disoccupazione totale che scende al 7,3%: bisogna tornare indietro a gennaio 2009 per ritrovare lo stesso livello. Un livello più basso anche di quello registrato durante la pandemia e il lockdown: ad aprile 2020 era sceso al 7,5%, tra le chiusure e le restrizioni varie determinate dall’emergenza Covid. Giù anche il tasso di disoccupazione giovanile al 22,0%.
Tasso di inattività stabile
Nel complesso il numero di persone in cerca di lavoro diminuisce di 62 mila unità rispetto al mese precedente e di 185 mila rispetto ad agosto 2022. Il tasso di inattività, ovvero tra coloro che non hanno un lavoro e non lo cercano, ad agosto resta stabile al 33,5%.
«I risultati positivi registrati ad agosto sul versante del mercato del lavoro attenuano le preoccupazioni sulla possibilità che la nostra economia stia entrando in una fase di, sia pur moderata, recessione», commenta l’Ufficio studi di Confcommercio, che tuttavia non manca di sottolineare come restino elementi di «criticità», a partire dalla bassa partecipazione di donne e giovani al mondo del lavoro. Oltre «i timidi segnali di recupero» per l’occupazione autonoma. Intanto sono cresciuti i contratti di produttività, aumentati in un anno del 35,6%. Una misura alla quale la ministra del Lavoro Marina Calderone vorrebbe dare continuità, visti i risultati, «per permettere alla contrattazione di farne uso su più larga scala».
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