
Economia / Bergamo Città
Domenica 09 Marzo 2025
Dilaga il caro tazzina: il prezzo del caffè in aumento del 20%
PREZZI. Quell’abitudine tra le più consuete della nostra quotidianità, la tazzina di caffè al bar, diventa sempre più costosa con i prezzi del classico espresso che anche nel 2025 risultano in ulteriore aumento rispetto allo scorso anno.
Un trend che continua da tempo, al punto che nel confronto col 2021 l’irrinunciabile appuntamento degli italiani costa in media quasi il 20% in più. I dati emergono da uno studio condotto dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) in collaborazione con Assoutenti, che ha messo a confronto i prezzi del caffè servito nei bar delle principali città italiane. E non solo. I prezzi potrebbero crescere ancora parecchio. Parola di Cristina Scocchia ad di Illycaffe che stima nei prossimi mesi si possano registrare ancora aumenti del 15-20% a causa dei prezzi delle materie prime sempre più alti.
Analizzando i dati dell’apposito Osservatorio Mimit, emerge come la tazzina di espresso continui a subire continui incrementi, al punto che il prezzo nelle grandi città è passato da una media di 1,03 euro del 2021 a una media di 1,22 euro di gennaio 2025, con un aumento superiore al 19%, spiega il Crc.
Prezzi che cambiano a seconda del territorio
Listini tuttavia estremamente diversificati sul territorio: Bolzano si conferma la città col caffè più costoso, con un prezzo medio di 1,43 euro, seguita da Trento, Pescara e Trieste con 1,34 euro. Sul versante opposto, è Catanzaro la più economica mentre anche Napoli, capitale mondiale del caffè, registra incrementi superiori al 32% e un prezzo medio ormai prossimo a quota 1,20 euro.
La pausa caffè al bar rappresenta un appuntamento fisso quotidiano per milioni di cittadini, al punto che in Italia vengono servite ogni anno 6 miliardi di tazzine nei locali pubblici della Penisola
In termini di effetti sulle tasche degli italiani, l’aumento dei prezzi dell’espresso determina un aggravio di spesa non indifferente, spiega Assoutenti. La pausa caffè al bar rappresenta un appuntamento fisso quotidiano per milioni di cittadini, al punto che in Italia vengono servite ogni anno 6 miliardi di tazzine nei locali pubblici della Penisola. Questo significa che la spesa per l’espresso passa dai 6,18 miliardi all’anno del 2021 agli attuali 7,32 miliardi, con un aumento di ben 1,14 miliardi a parità di consumi.
«Alla base del caro-caffè vi sono una serie di fattori - dice il presidente dell’associazione dei consumatori, Gabriele Melluso - Il caro-energia che determina maggiori costi in capo ai pubblici esercizi, e i rincari della materia prima».
Dipende dalle materie prime
«Speriamo inizi una fase di discesa dei prezzi delle materie prime. Nelle ultime due settimane c’è stata una fase del genere - ha spiegato Scocchia - siamo intorno ai 370/380 centesimi per libbra, e comunque oggi non ci sono le condizioni reali perché il prezzo debba restare così alto». Difatti, in linea di massima il prezzo era aumentato soprattutto per le condizioni climatiche che hanno portato a fenomeni meteo avversi in Brasile e Vietnam, “ma recentemente questi fenomeni per fortuna non si sono verificati», e poi ci sono stati anche problemi legati al Canale di Suez, e anche quelli sono in via di risoluzione». Ma il meccanismo speculativo resta: «Il caffè è una ’soft commodities’ e su queste la speculazione è molto alta», spiega Scocchia. Il panorama non è dei migliori anche data l’incertezza globale provocata dagli annunci Usa sui dazi. «Non sappiamo se e quando e quali prodotti e aliquote arriveranno», afferma Riccardo Illy a capo del Polo del Gusto; certo, da solo «l’effetto alone dell’annuncio dei dazi è devastante, molto negativo perché causa incertezza».
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