Debiti da ludopatia, in aumento le persone che chiedono aiuto

CONSUMATORI. La dipendenza dal gioco piaga sociale che nasconde drammi. Busi (Adiconsum): «Prezioso il fondo che aiuta le famiglie in difficoltà».

I dati riportati in diversi studi condotti negli ultimi anni confermano che la Bergamasca è una delle province italiane in cui si spende di più nei giochi d’azzardo. Numeri dietro ai quali si nascondono spesso dei drammi (economici e sociali) scaturiti da una vera e propria dipendenza dal gioco, nota come ludopatia o individuata anche come disturbo da gioco d’azzardo o gioco d’azzardo patologico (Gap). Una conferma in tal senso arriva direttamente da Adiconsum Bergamo: Mina Busi, presidente dell’associazione consumatori Cisl, spiega che «stanno costantemente aumentando le persone che si rivolgono ai nostri sportelli per problemi finanziari che, in seguito al rapporto che si crea tra noi e gli utenti, scopriamo poi dipendere dalla ludopatia. Come spiega bene anche il ministero della Salute si tratta di una patologia che ha in comune con la dipendenza da sostanze il comportamento compulsivo che produce effetti sulle relazioni sociali o sulla salute seriamente invalidanti.

Mina Busi, presidente dell’associazione consumatori Cisl, spiega che «stanno costantemente aumentando le persone che si rivolgono ai nostri sportelli per problemi finanziari che, in seguito al rapporto che si crea tra noi e gli utenti, scopriamo poi dipendere dalla ludopatia».

«Questa patologia è in espansione anche nella Bergamasca - aggiunge Busi -: anche se non si hanno dati precisi al riguardo, in quanto non esiste allo stato una rilevazione sistematica dei pazienti in trattamento presso i Servizi pubblici per le dipendenze da parte delle amministrazioni centrali dello Stato, si stima che sul nostro territorio siano oltre dodicimila le persone che soffrono di ludopatia (tra cui sale la percentuale dei giovani), e solo poche centinaia di queste sono seguite dai Servizi sociali. Per quanto ci riguarda – prosegue la presidente Busi -, la prima cosa che facciamo è quella di raccogliere più informazioni possibili, ringraziandoli per esternarle a noi perché non è facile per loro raccontarsi e mettere a nudo delle situazioni che hanno effetti devastanti non solo sul loro portafoglio, ma spesso anche sulle relazioni personali, con famiglie che purtroppo non di rado vanno in crisi profonda». Generalmente chi si è rivolto a Adiconsum ha confessato di aver utilizzato (quasi sempre nascondendolo al resto del nucleo familiare) cifre ben al di sopra delle proprie possibilità economiche, e di essersi trovato costretto a richiedere continuamente dei prestiti, accumulando così debiti su debiti, ma, nonostante ciò, continuando a pensare solo ed esclusivamente al giocare d’azzardo.

Contromosse da adottare

Ma quali sono le contromosse che Adiconsum consiglia a chi chiede aiuto perché schiacciato dai debiti da ludopatia? «Il primo passaggio – spiega Mina Busi -, sta nel verificare se il soggetto ha le carte in regola per usufruire del fondo per la prevenzione dell’usura e del sovraindebitamento che Adiconsum nazionale gestisce da oltre vent’anni su incarico del ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Fondo si rivolge alle famiglie che si trovano in difficoltà economica e che non sono più in grado di coprire tutte le uscite con le proprie entrate, di rispettare gli impegni finanziari precedentemente assunti e nei casi più gravi di sostenere le spese necessarie per il sostentamento del nucleo familiare». Attraverso il Fondo è possibile ottenere un prestito agevolato garantito da Adiconsum per consolidare i debiti ed estinguerli a tassi minimi.

«Attualmente possiamo garantire finanziamenti di importo massimo fino a 50mila euro, con rientri fino a 120 mesi (10 anni), da estinguere entro il settantacinquesimo anno di età – osserva Busi -. Una apposita commissione di esperti valuta le domande di accesso ricevute dal Fondo, seguendo specifici criteri stabiliti dal legislatore.

Per conoscere la propria posizione creditizia, è disponibile anche il servizio SIC (sistemi di informazione creditizia) di Adiconsum, che permette di accedere ai dati presenti nei Sistemi di Informazione Creditizia; link: https://www.adiconsum.it/al-tuo-fianco/iniziative/sic-sistemi-di-informazione-creditizia/ ». Una seconda soluzione proposta da Adiconsum sta nel verificare se il soggetto rientri tra quelli interessati dalla procedura di sovraindebitamento (o di esdebitazione) prevista dalla legge n. 3/2012 (la cosiddetta legge salva suicidi), che consente ai debitori di estinguere i propri debiti.

Si tratta di una procedura complessa, che prevede numerosi paletti, ma che, se affrontata con l’assistenza di professionisti, può andare a buon fine. Sul tema sentiamo anche Candida Sonzogni, segretaria Ust Cisl Bergamo, impegnata da anni insieme alla confederazione sul fronte del gioco d’azzardo. «Grazie alla propria rete di servizi di supporto presenti sul territorio – spiega Sanzogni -, la Cisl svolge un ruolo di sensibilizzazione e indirizzo alle strutture specialistiche di cura e ai gruppi di auto-mutuo-aiuto. Nello specifico, sono stati formati in questi anni gli operatori del Patronato Inas, del Servizio Fiscale (Caf), dell’Anolf e uno specifico protocollo è stato sottoscritto da parte della Federazione dei Pensionati i cui agenti sociali svolgono un ruolo di sentinella di fronte alle fragilità presenti nelle nostre comunità».

Per quanto riguarda i contesti lavorativi, Sonzogni sottolinea che «si sta svolgendo un significativo lavoro con le categorie sindacali, in particolare con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. È evidente che la nostra è un’azione di rete svolta all’interno dei tavoli istituzionali territoriali; estremamente proficua è la collaborazione con gli sportelli Caritas (www.caritasbergamo.it) e con Ats (www.ats-bg.it) con la quale è in corso da molti anni un continuo confronto. Info Adiconsum Bergamo, tel. 035.324580; e-mail: [email protected].

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