Economia / Bergamo Città
Venerdì 24 Maggio 2024
Dalla ricerca di Heidelberg Materials primo cemento al mondo zero emissioni
L’INNOVAZIONE. La società che ha raccolto l’eredità Italcementi ha presentato il nuovo prodotto. L’a.d. Gallini: «La cattura di CO2 nell’impianto in Norvegia e lo stoccaggio nel Mare del Nord».
Heidelberg Materials, uno dei maggiori produttori integrati al mondo di materiali e soluzioni per l’edilizia che, in Italia, ha raccolto l’eredità di Italcementi, ha presentato - ieri in Triennale Milano - il primo cemento al mondo a bilancio azzerato di emissioni di CO2. Grazie a questo prodotto la multinazionale punta ad abbattere del 50% le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, agendo proprio su uno dei processi più inquinanti della filiera edile.
Il nome scelto per il prodotto è evocativo, «evoZero», la tecnologia che lo rende sostenibile si chiama «CCS» e prevede due passaggi: la cattura dell’anidride carbonica che sarà messa in atto nell’impianto norvegese di Brevik e lo stoccaggio in un giacimento vuoto di gas nel Mare del Nord. E sono previsti altri 10 impianti di questo tipo entro il 2030. È la prima volta che questa tecnologia, già utilizzata nell’industria dell’oil & gas e dell’energia, viene applicata alla produzione di cemento. Il completamento del cementificio in Norvegia è previsto per fine 2024 e, a regime, riuscirà a catturare e stoccare 400 mila tonnellate di CO₂ all’anno, mentre evoZero arriverà sul mercato italiano tra un anno. Stefano Gallini, a.d. di Heidelberg Materials Italia Cementi, sottolinea: «La sfida della decarbonizzazione è cruciale per il nostro settore e la cattura della CO₂ rappresenta al momento l’unica vera possibilità per raggiungere la neutralità carbonica dell’industria del cemento».
La produzione di cemento a livello mondiale, infatti, comporta emissioni pari a circa 6-8% di tutta l’anidride carbonica emessa, la maggior parte delle quali derivanti dalla reazione chimica che sta alla base del prodotto. Circa il 65% dell’anidride carbonica prodotta viene rilasciata quando il calcare (la materia prima) viene cotto nel forno, mentre il restante 35% si sprigiona dal processo di cottura che serve per ottenere il cemento. Ridurne il più possibile l’impatto ambientale è l’obiettivo che si è prefissato Heidelberg Materials che punta a tagliare del 50% le emissioni di CO₂ in atmosfera entro il 2030, per poi centrare l’obiettivo della neutralità carbonica nel 2050 come previsto dall’Unione europea. «Se immaginiamo il processo che porta alla realizzazione di una qualsiasi costruzione - una scuola, un ospedale, un ponte, una ferrovia - come una catena di fasi successive, la realizzazione del cemento è il primo anello di questa catena ed è fondamentale che la sostenibilità parta proprio da qui», dice Gallini.
«Il nuovo prodotto utilizzerà i crediti maturati dall’impianto di Brevik, dove avverrà la vera e propria cattura della CO₂ e tutto il sistema sarà certificato attraverso le potenzialità della blockchain», spiega Sergio Tortelli, product director.
La scadenza «green» del 2030
L’evento di lancio del nuovo cemento a bilancio azzerato si è svolto nel contesto della «Milano Arch Week», di fronte a una platea di oltre 200 operatori del settore: architetti, ingegneri, imprese di costruzione e rappresentanti dei fondi immobiliari. Nei giorni scorsi il Comune di Milano ha siglato insieme a 25 Comuni ed enti, il Climate City Contract per accelerare il processo di decarbonizzazione e arrivare a emissioni zero entro il 2030.
A testimonianza delle sfide che il settore delle costruzioni deve affrontare, l’incontro è stato organizzato con la collaborazione del Green Building Council Italia, l’associazione cui aderiscono le più competitive imprese e le più qualificate associazioni e comunità professionali italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile, rappresentato dal presidente Fabrizio Capaccioli. Tra gli ospiti anche Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano, e Regina De Albertis, presidente Assimpredil Ance.
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