Cooperativa Koinè, ai dipendenti bonus di 330 euro contro il carovita

La realtà di Villa d’Almè . Un nuovo aiuto ai lavoratori contro il carovita stavolta arriva dalla cooperativa sociale Koinè Assemblaggi, nel cui organico è presente il 65% di persone con disabilità.

La coop ha deciso infatti di erogare un bonus extra da 330 euro ai dipendenti all’inizio di questo mese, premio che si va ad aggiungere a quello distribuito a fine anno e ai buoni pasto che da diverso tempo sono parte del welfare aziendale. Un riconoscimento concreto per tutte le lavoratrici e i lavoratori, considerati da Koinè come «il motore vitale dell’attività e gli artefici del successo della Coop», attiva dal 1993.

Il bonus consentirà ai dipendenti di acquisire beni e servizi di natura diversa, come buoni carburante e buoni spesa, rimborso spese scolastiche e di istruzione per i figli, buoni pasto da utilizzare in ristoranti o supermercati, corsi di formazione iniziative extra professionali come corsi di lingue o di formazione, buoni acquisto, voucher e card da spendere in specifici punti vendita.

«Pensiamo che questa iniziativa possa rappresentare un contributo per consentire ai nostri dipendenti di affrontare la presente congiuntura economica – spiega il presidente Giovanni Frigeni -. Riteniamo sia una conferma dell’idealità che da sempre inspira Koinè, una cooperativa sociale, il cui valore risiede nella professionalità con la quale vengono portate a termine le commesse industriali, unito al fine sociale, ovvero l’inserimento lavorativo di persone con fragilità, che rappresentano il 65% del personale».

Koinè, con i suoi 48 dipendenti e i 33 tirocinanti, è presente sul territorio da trent’anni, e si occupa di assemblaggi meccanici, elettromeccanici ed elettromedicali, oltre al supporto di startup nell’industrializzazione di prodotti innovativi. L’azienda gestisce commesse in conto lavoro e conto pieno grazie al proprio modello organizzativo delle attività di assemblaggio. «Trent’anni fa abbiamo sognato di dare lavoro alle persone con disabilità e in situazione di fragilità o disagio. Abbiamo creduto fin dall’inizio in questo duplice intento», ha aggiunto Frigeni.

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