Contratto tute blu, le imprese bocciano l’aumento di 280 euro

LA QUERELLE. Per Federmeccanica non rispetta le regole contrattuali. Fim, Fiom e Uilm: inaccettabile rivedere le richieste della piattaforma.

Ê più lungo l’elenco dei destinatari che il contenuto della lettera stessa. Stringatissima, si legge che «nell’ipotesi di piattaforma (a firma di Fim, Fiom e Uilm per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, ndr) emergono evidenti deviazioni rispetto alle regole confederali e del Ccnl di categoria, che confidiamo vengano rimosse con lo scioglimento della riserva». In calce la firma di Stefano Franchi, direttore generale di Federmeccanica, e di Giancarlo Ricciardi, d.g. di Assistal.

La questione economica

Il nodo del contendere riguarda la parte economica: in primis la richiesta avanzata dalle tre sigle sindacali di un aumento di 280 euro, non in linea, secondo le due associazioni di categoria, con l’Ipca prevista nel triennio 2024-2026 (2,9 quest’anno, 2 nel 2025 e nel 2026), che abbasserebbero notevolmente la cifra, riducendola a circa 150 euro. In più c’è la questione superminimi: Fim, Fiom e Uilm chiedono di rivedere la norma che consente alle aziende di procedere con gli assorbimenti degli aumenti del Ccnl attraverso i superminimi individuali. In questo caso già nel Ccnl sottoscritto nel 2016 è messo nero su bianco che dal 1 gennaio 2017 gli aumenti del contratto potrebbero essere assorbiti dai supermini individuali o collettivi.

«Come gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo prendiamo atto che Federmeccanica ha rilevato difformità nella piattaforma rispetto alle regole contrattuali - afferma Agostino Piccinali, presidente del gruppo Meccatronici -. È stata ritenuta una doverosa rettifica in risposta all’ipotesi di piattaforma ricevuta».

Il punto è (anche) questo: Federmeccanica e Assistal hanno messo le mani avanti, tanto da chiedere che le «evidenti deviazioni» «vengano rimosse», prima dell’inizio della trattativa. E per il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, «è inaccettabile rivedere una piattaforma approvata dal 98% dei lavoratori». «Riteniamo - aggiunge - che la sua costruzione risponda appieno al sistema di regole e che quindi ci siano tutte le condizioni per aprire il negoziato: ci aspettiamo che nei prossimi giorni Federmeccanica, come previsto dal contratto, ci comunichi la data del primo incontro per iniziare il negoziato. In quella sede argomenteremo nel dettaglio le richieste sia sulla parte economico-salariale, sia su quella di natura normativa». Uliano conclude: «Ci auguriamo che queste dichiarazioni non siano di ostacolo al confronto e al clima costruttivo sempre curato nei rinnovi precedenti».

Dal canto suo il bergamasco Mirco Rota della Fiom-Cgil nazionale, afferma: «La nostra piattaforma tiene conto non solo delle regole, ma anche della necessità di aumentare gli stipendi rimasti molto bassi, considerando l’andamento molto positivo di diversi settori metalmeccanici degli ultimi anni».

Per Rocco Palombella, segretario generale della Uilm (che venerdì sarà a Bergamo, alla Casa del Giovane, per il consiglio generale), si tratta di «una richiesta salariale in linea con gli accordi sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil che noi abbiamo rispettato». «Questo rinnovo contrattuale prevedeva un’inflazione inferiore al 7% e 112 euro calcolati sulla base dell’inflazione programmata, che invece è andata oltre i 14 punti, a dimostrazione che le previsioni non sono in linea con l’andamento inflattivo». E aggiunge: «Ci sembra del tutto singolare che ci sia già una presa di posizione (da parte di Federmeccanica e Assistal, ndr) senza conoscere le nostre argomentazioni».

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