Commercio, in centro impazza il turnover. Più servizi turistici in Città Alta

BERGAMO. Tra chiusure e nuove aperture, il settore resta vivo grazie al food. Fusini: «Superfici sempre più ampie». Caselli: «Uno su tre cambia ogni anno». L’approfondimento su L’Eco di Bergamo di sabato 14 dicembre.

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Il tessuto commerciale cittadino è vivo, con un’alta percentuale di turnover. Il capoluogo è sempre più vocato al turismo e ai locali legati al food, mentre l’abbigliamento negli ultimi anni ha ceduto il passo ad altre merceologie, così come ai servizi e alla cura della persona, anche se reggono gli articoli dedicati ai bambini. Con l’approssimarsi del Natale hanno aperto nuove insegne, anche in spazi chiusi da tempo. È il caso della «Corte del dolce», gelateria e pasticceria che ha inaugurato al civico 22 di via Sant’Alessandro dove diversi anni orsono aveva chiuso un negozio di scarpe. A pochi metri di distanza ha aperto anche La Piadineria e l’insegna Curlo che offre specialità alimentari.

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In alcuni casi assistiamo semplicemente ad un cambio di location, sempre più strategica per attirare clienti

Rimanendo nell’ambito «cibo», in via Sant’Orsola è sbarcato un temporary shop legato al marchio «My Cooking Box», nato a Bergamo ma conosciuto anche all’estero, che per due mesi offrirà anche prodotti legati al mondo imprenditoriale femminile. Il valzer delle insegne vedrà presto sbarcare in centro la famosa enoteca «Signorvino» in piazza Pontida, dove nei mesi scorsi ha chiuso lo storico negozio di tappeti Regazzoni. Nel 2025 inaugurerà anche la pizzeria Sorbillo sta invece effettuando i lavori di riqualificazione all’interno dei locali di via Borfuro, precedentemente occupati dalla gastronomia Mologni.

C’è chi cambia location

In alcuni casi assistiamo semplicemente ad un cambio di location, sempre più strategica per attirare clienti, come nel caso della caffetteria, pasticceria e bistrot «Moosa», che da Porta Nuova si è spostata proprio ieri in via Tasso, nei locali per decenni occupati dalla Casa della Merenda, che aveva poi ceduto il passo ad altre due insegne.

Tra le novità anche il trasferimento in piazza Matteotti della storica gioielleria Rosaspina, che quest’anno ha festeggiato gli 85 anni di attività nell’originaria sede di Borgo Palazzo

Tra le novità c’è anche il trasferimento in piazza Matteotti (al posto dell’insegna Cornali) della storica gioielleria Rosaspina, che quest’anno ha festeggiato gli 85 anni di attività nell’originaria sede di Borgo Palazzo. Aperta dal bisnonno Luigi Rosaspina nel 1939, oggi l’attività è gestita dalla quarta generazione.

Tra novità e continuità

Con la chiusura di attività storiche come Pompeo Calzature in via XX Settembre, sono arrivati servizi come Iliad, mentre al posto della gioielleria Rizzi oggi sorge il punto vendita di cosmetica Yves Rocher. In viale Papa Giovanni XXIII è in arrivo uno studio dentistico ampliato con vetrine del «Dr. Palmas».

In alcuni casi vince però la continuità: è il caso delle insegne della Cicogna e Baby Bossi, entrambe dedicate all’abbigliamento per bambini, che hanno cambiato gestione mantenendo merceologia e posizione.

Commercio, la situazione in Città Alta

Novità anche in Città Alta tra food e servizi turistici. Sulla Corsasola ha aperto da poco un deposito bagagli mentre in piazza Vecchia, al posto del negozio di abbigliamento al civico 2/a, aprirà presto un bar bottega con prodotti tipici. «Oggi è molto difficile trovare spazi vuoti nelle vie principali dello shopping – commentano Mariarosa Acquaroli e Marco Recalcati, rispettivamente presidente e past president dell’associazione «Bergamo In Centro» -. Il capoluogo attrae e nel contempo assistiamo ad un alto turnover che comporta anche la chiusura di attività storiche».

«Il centro città sta vivendo da anni un processo di forte trasformazione commerciale, riflesso di molteplici fattori legati al mercato e alle nuove abitudini dei consumatori»

Per Filippo Caselli, direttore di Confersercenti Bergamo, «il centro città sta vivendo da anni un processo di forte trasformazione commerciale, riflesso di molteplici fattori legati al mercato e alle nuove abitudini dei consumatori. Un tempo caratterizzato dalla presenza di numerose attività storiche, oggi – anche a causa del mancato ricambio generazionale - il tessuto urbano registra un elevato tasso di ricambio delle insegne, con circa il 30% delle vetrine che cambia attività ogni anno: segno di una forte vivacità imprenditoriale – conclude Caselli -. In questi anni, insieme all’amministrazione e al distretto, abbiamo lavorato per creare un contesto urbano sempre più attrattivo per gli investimenti, favorendo strumenti urbanistici che incentivano la flessibilità e stimolano gli investimenti privati. Il rinnovato centro piacentiniano e i flussi turistici sono altri due elementi cruciali di questa trasformazione».

«Accelerazione nella concentrazione di superfici più ampie per alcune realtà del centro storico, con una sostituzione progressiva di attività legate ad abbigliamento, calzature e gioiellerie con nuove imprese focalizzate sulla cura del corpo e della bellezza»

Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo, sottolinea come «le difficoltà nel ricambio generazionale e il caro affitti risultano oggi insostenibili per alcune categorie merceologiche. Negli ultimi anni abbiamo osservato alcune trasformazioni nel panorama commerciale. In particolare, dopo una fase di transizione che ha visto il passaggio dal commercio tradizionale alla ristorazione, si assiste ora a un’accelerazione nella concentrazione di superfici più ampie per alcune realtà del centro storico, con una sostituzione progressiva di attività legate ad abbigliamento, calzature e gioiellerie con nuove imprese focalizzate sulla cura del corpo e della bellezza – conclude Fusini -. Dicembre rimane poi tradizionalmente il periodo dell’anno in cui si registra il maggior numero di chiusure di attività commerciali».

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