Economia / Bergamo Città
Venerdì 02 Dicembre 2022
Centri per l’impiego, in 6 mesi assegnati 1.200 posti di lavoro
Occupazione. Gandolfi: obiettivo raggiunto in anticipo. Mora (Regione): entro fine anno inseriremo 2mila persone nei percorsi di formazione, Bergamo provincia più attiva.
Con quasi 1.200 persone collocate al lavoro in pochi mesi attraverso i Centri per l’impiego, Bergamo è stata la prima provincia italiana a far partire il Programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori, ndr) del governo, per accompagnare la trasformazione del mercato del lavoro con adeguati strumenti che facilitino le transizioni occupazionali.
L’obiettivo è stato raggiunto con tre mesi di anticipo e rispetto «ai profili rientranti nel percorso di reinserimento al lavoro, il 28% degli utenti relativi al cluster 1 (reinserimento lavorativo, ndr) è stato avviato all’occupazione», conferma Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia. Si tratta di 1.189 soggetti inseriti su un totale di 4.247, grazie al ruolo svolto dai Centri per l’impiego (Cpi), per i quali è in atto un potenziamento avviato da Regione Lombardia: in particolare, nei Cpi bergamaschi (sono 10 nella nostra provincia) sono arrivati 107 rinforzi, cui si dovrebbero aggiungere altre 36 persone nel 2023. Complessivamente, Regione Lombardia ha messo sul piatto 40 milioni di euro (5 per la Bergamasca) per il potenziamento, anche infrastrutturale, dei Cpi lombardi.
È quanto è emerso nel corso dell’incontro «Lavoro in Lombardia. Valorizzazione del sistema lavoro e rilancio dei Centri per l’impiego», dove ha trovato spazio il concetto del potenziamento dei Cpi e focus sulla formazione professionale quale spinta che Regione Lombardia, in raccordo con la Provincia di Bergamo e gli enti preposti alle politiche del lavoro, intende portare avanti per far fronte alle problematiche occupazionali, che nella Bergamasca (con un tasso di disoccupazione fisiologico al 3,5%, contro una media regionale del 5,9%) riguarda soprattutto l’occupabilità, cioè la necessità delle imprese di poter reperire risorse umane specializzate. «È stato fatto un grande lavoro in questi ultimi sei mesi – prosegue Gandolfi - legato anche alla partita Gol. Siamo riusciti a mettere a terra la partita dell’avvicinamento delle figure non lavorative nell’arco di 6 mesi».
Nel corso del dibattito, cui hanno partecipato rappresentanti di enti e istituzioni, concluso da don Cristiano Re, direttore dell’Ufficio per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo, Paolo Mora, direttore Formazione e lavoro di Regione Lombardia, ha sottolineato che «oggi la provincia di Bergamo è forse la più impegnata sul fronte delle politiche attive del lavoro. Entro il 31 dicembre sul territorio di Bergamo abbiamo l’obiettivo con la Provincia di inserire nei corsi di formazione 2mila persone all’interno del progetto Gol, su un totale di 16.800 soggetti in Lombardia».
«Abbiamo avuto un confronto molto efficace sui risultati proprio sui temi del lavoro e della formazione in questa provincia – precisa Melania Rizzoli, assessore alla Formazione e lavoro di Regione Lombardia - nell’ambito di un tour che sto facendo in tutte le province lombarde. Dopo l’emergenza sanitaria, la più importante in Lombardia è stata quella del lavoro, dove centinaia di persone hanno perso l’occupazione. Noi vogliamo recuperarle e inserirle fornendo loro formazione, attraverso gli Ips, i centri di formazione professionale».
Ma l’attenzione è rivolta anche ai «giovani, a quelli che non studiano e che non lavorano, che devono essere formati e accompagnati al mondo del lavoro». Rizzoli ha un pensiero anche per “il mondo femminile, che è quello che ha più sofferto durante la pandemia. In Regione Lombardia, con il nostro assessorato abbiamo messo in atto diverse misure proprio per incentivare l’occupazione e combattere la disoccupazione. Abbiamo avuto risultati importanti e siamo la regione più efficace in Italia: negli ultimi mesi abbiamo avuto 8mila assunzioni grazie alla nostra misura “Formare per assumere”, che prevede incentivi per le aziende che vogliono impiegare persone. Questo grazie ai fondi regionali a disposizione, cui si aggiungeranno quelli del Pnrr e ad altre misure come il Programma Gol per riportare il mondo del lavoro e la Lombardia verso una ripresa economica, occupazionale, sociale anche sanitaria».
Per la Bergamasca, caratterizzata da un basso tasso di disoccupazione «c’è un problema di occupabilità; sembra un paradosso – conclude Rizzoli – e proprio per questo noi insistiamo sulla formazione dei nostri centri Ips, che sono un vivaio da cui pescare per aiutare le aziende che hanno fame di professionisti e per consegnare loro lavoratori altamente specializzati».
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