«Cento chiamate in poche ore», la risposta all’appello di Framar

Dopo le difficoltà a trovare addetti «c’è stata una risposta importante, sono arrivati un centinaio di curriculum in poche ore e siamo contenti. Da lunedì inizieremo a fare delle preselezioni e contattare le persone per organizzare i colloqui».

«C’è stata una risposta importante, sono arrivati un centinaio di curriculum in poche ore e siamo contenti. Da lunedì inizieremo a fare delle preselezioni e contattare le persone per organizzare i colloqui» racconta Simone Maffeis. Il direttore generale di Framar non può nascondere un po’ di amarezza per alcuni commenti aggressivi arrivati attraverso i social all’articolo del nostro giornale che raccontava le difficoltà della sua azienda nel trovare addetti, ma è soddisfatto del fatto che il suo, che era più un appello al territorio che uno sfogo, stia effettivamente aiutando la sua realtà a mettersi in contatto con chi cerca lavoro. E il territorio ha risposto, innegabilmente. Quando Maffeis si è rivolto alla redazione de L’Eco di Bergamo raccontando una difficoltà condivisa con altri imprenditori, non pensava di scatenare reazioni contrastanti. Ora commenta: «Con altri imprenditori della nostra provincia stiamo cercando di creare un piccolo network, perchè curriculum che non sono adatti alle posizioni aperte dalla mia azienda possono invece interessare ad altre aziende. Il progetto sta nascendo in queste settimane dopo un confronto verbale sul tema, ma vogliamo provare a rendere sistematico questo scambio».

In cerca di un centinaio di operatori, 60 dei quali in Bergamasca, Framar era riuscita ad assumerne solo 7, un decimo di quelli necessari. Da qui il racconto pubblicato ieri sulle pagine del giornale, con tanto di colloqui positivi nelle premesse ma poi naufragati e persino pre-assunzioni che non sono andate in porto. In mezzo una situazione difficile da comprendere e sulla quale occorre fare una riflessione. Se da una parte il lavoro stagionale non ha la stessa appetibilità di un posto fisso, è pur vero che nella storia dell’azienda sono in molti ad aver fatto questo percorso prima di essere assunti a tempo indeterminato. Ancor più nello specifico, Maffeis sottolineava come il problema relativo alla mancanza di personale nei picchi stagionali si sia presentato così impellente quest’anno a differenza degli altri anni, condizione che è condivisa anche da altre aziende e altri settori merceologici e che rende doverosa una riflessione più profonda sul tema.

Si mobilitano i Centri impiego

Nel frattempo anche la Provincia di Bergamo si è dimostrata sensibile al problema sollevato dall’imprenditore bergamasco e lo ha contattato. Silvano Gherardi responsabile dei Centri dell’impiego spiega: «Non erano arrivate richieste specifiche nei nostri Centri, perciò abbiamo sentito l’azienda e attivato una richiesta rispetto alle figure richieste e in breve tempo provvederemo a segnalare candidati idonei».

Anche il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli si è interessato alla questione e ribadisce: «Voglio fare un invito a tutti gli imprenditori che hanno bisogno di personale e faticano a trovarlo perchè attraverso i suoi piani per l’impiego la Provincia può essere un’opportunità. Senza entrare nelle singole ricerche, credo che possiamo attivare delle interlocuzioni valide per favorire l’impiego».

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