Cassa integrazione in ripresa
Ed è boom della straordinaria

L’Inps di Bergamo ha autorizzato 6,4 milioni di ore (più 22%). La Cigs si concentra in due settori specifici: i trasporti e l’industria della carta.

L’aumento c’è e non è trascurabile: le ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps di Bergamo ad ottobre registrano un più 22% rispetto al mese di settembre. Siamo a circa 6,4 milioni di ore contro i quasi 5,3 milioni di settembre. E, oltre all’aumento in sé, c’è un altro aspetto da non sottovalutare: scorporando i dati, infatti, si nota un boom di cassa straordinaria e cassa in deroga. La prima mette a segno un più 955%, passando dalle 126.748 ore di settembre a 1,3 milioni di ore ad ottobre. La Cigs può essere richiesta per crisi aziendale o riorganizzazione (639.274 le ore autorizzate) e per la stipula di contratti di solidarietà (698.519). Per quanto riguarda la cassa in deroga, il balzo è del 105% a 1.045.722 ore. Risulta invece in calo l’ordinaria, che da quando il governo ha introdotto la causale Covid-19, ha sempre fatto la parte del leone. Certo, anche ad ottobre la Cigo mantiene il primato con oltre 4 milioni di ore, in contrazione però del 12%.

Si tratta di «dinamiche assai diverse da quella nazionale, che vede, rispetto a settembre, un aumento dell’81% per la cassa ordinaria, dell’87% per la straordinaria e del 31% per la cassa in deroga», puntualizza Orazio Amboni della Cgil di Bergamo. E che non fanno ben sperare per il futuro: «La tendenza - prosegue Amboni - al di là di condizionamenti dovuti ai tempi tecnici di approvazione dei provvedimenti, è comunque ad una ripresa del ricorso agli ammortizzatori sociali sebbene ottobre non abbia risentito, se non marginalmente, della “zona rossa” decretata per la Lombardia». Un segnale negativo, quindi, per l’appuntamento di novembre».

Facendo un piccolo ripasso, nella nostra provincia siamo passati dai 28 milioni di ore di aprile ai 14,4 milioni di maggio, fino ai 10,5 milioni di giugno. E ancora: dai 9,7 milioni di luglio ai 4,6 milioni di agosto, per chiudere con i 5,3 milioni di settembre e i 6,4 milioni di ottobre.

Tornando proprio ad ottobre e alla cassa straordinaria, le ore di Cigs sono equamente distribuite tra il settore dei trasporti (675.720 ore autorizzate «per gestire la crisi dell’aeroporto», precisa Amboni) e quello della carta, stampa, editoria (610.960 ore, «di cui la maggior parte per le crisi aziendali delle ex Arti Grafiche e della Boost»).

In alcuni settori, invece, compare anche il segno meno davanti alle ore di cassa. È il caso dell’alimentare (meno 56%), dell’abbigliamento (meno 14%) e della chimica e gomma plastica (meno 30%). È in lieve calo il ricorso agli ammortizzatori nel manifatturiero con più addetti: la metalmeccanica registra infatti un meno 3,4%. Mentre è in netto aumento nel metallurgico, dove raddoppiano le ore di Cigo, in particolare per piccole aziende e fonderie, e nel commercio (più 127%).

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