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Economia / Bergamo Città
Venerdì 18 Marzo 2022
Cassa integrazione dimezzata rispetto a gennaio: numeri da pre Covid
Ammortizzatori A Bergamo ancora in calo tocca tutte le tipologie di intervento. Gli industriali lombardi: caro energia e scarsità materie, momento difficile.
Per gli industriali lombardi si tratta di un vero e proprio tsunami: è il combinato disposto tra caro energia e difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Tanto che il Consiglio di presidenza straordinario di Confindustria Lombardia, riunitosi ieri a Milano (per Bergamo presente il presidente Stefano Scaglia), ha sottolineato che «l’attuale situazione internazionale sta imponendo nuove criticità insostenibili per le aziende: Russia e Ucraina rappresentano per le realtà industriali lombarde importanti fornitori di rottami ferrosi, nickel, antracite, ghisa, alcune ferroleghe e altro ancora».
Gli imprenditori chiedono una politica industriale europea
Inoltre, «il quadro sanzionatorio sta rallentando o interrompendo le supply chain (forniture, ndr) di diverse filiere produttive e a pagarne le conseguenze sono in particolare le piccole e medie imprese: le produzioni, ad esempio, del settore moda già realizzate per il mercato russo oggi giacciono in magazzino, non riutilizzabili, andando ad appesantire la situazione finanziaria delle aziende».
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In un quadro non propriamente felice, la cassa integrazione in Bergamasca, a febbraio, si è ridotta: con 433.031 ore autorizzate, si registra un calo del 51% (erano 384.218 le ore autorizzate nello stesso mese del 2020, in èra pre-Covid).Il calo tocca tutte e tre le tipologie di intervento: la cassa ordinaria (meno 19%), la straordinaria (meno 56%) e la Cig in deroga (meno 88,7%). Rispetto a gennaio cala il ricorso alla cassa nell’industria (meno 40%), nel commercio (meno 87,7%), ma cresce, restando comunque su valori molto bassi, l’edilizia (più 23,6%).
«Va ricordato che è in diminuzione anche il “tiraggio”, cioè la percentuale di effettivo utilizzo delle ore autorizzate, che scende al 38,5% rispetto al 45,2% della rilevazione precedente», sottolinea Orazio Amboni della Cgil di Bergamo.
La netta diminuzione del ricorso agli ammortizzatori sociali riguarda anche i Fondi di solidarietà (meno 27,5%, dato regionale lombardo). Importante rilevare come Fondi di solidarietà e cassa in deroga siano le tipologie di intervento prevalentemente utilizzate da commercio e servizi, due dei settori più colpiti dalla pandemìa.
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