Cassa integrazione in calo, ma più domande di Naspi

I dati Inps. La paura fa novanta e l’anno scorso gli elementi che facevano pensare ad un periodo di difficoltà erano tanti, dalla guerra in Ucraina al caro bollette. Ma il quadro, alla fine, non si è rivelato così catastrofico.

Questo se è vero che, come risulta dai dati Inps, le aziende - a fine 2022 - hanno utilizzato meno di un terzo delle ore di cassa integrazione che avevano richiesto. Il cosiddetto tiraggio, cioè, è sceso al 28%. Ma, almeno in Lombardia, c’è da registrare un aumento delle domande di disoccupazione: nel 2022 sono state 270.441, in crescita del 17% rispetto al 2021. «Pur in un contesto positivo dal punto di vista occupazionale - sottolinea Orazio Amboni della Cgil di Bergamo - l’elevatissimo numero di contratti a termine determina per molti lavoratori la necessità di ricorrere alla Naspi tra un contratto e l’altro».

Per quanto riguarda la cassa, invece, le ore autorizzate a febbraio dall’Inps di Bergamo sono state 638.463, il 12% in meno rispetto alle 727.006 di gennaio. «Si tratta del terzo calo consecutivo - afferma Amboni - che riporta i valori a livelli di “normalità”». Un quarto del totale delle ore autorizzate riguardano la cassa straordinaria (160.996), mentre tre quarti la cassa ordinaria (477.467). Da quattro mesi, invece, non pervengono richieste di Cig in deroga.

Il calo è trasversale a tutti i settori economici: nell’industria, rispetto a gennaio, la cassa vede una flessione del 12%; nell’edilizia, già a livelli bassissimi, cala di un ulteriore 14,8% e nel commercio, dopo due mesi di assenza di richieste, si attesta ancora a livelli minimi con 2.300 ore autorizzate. Anche le domande di ammortizzatori ai Fondi di solidarietà – istituiti per le aziende prive di cassa integrazione, soprattutto dell’artigianato e dei servizi – calano, a livello regionale, del 33%.

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