Caro prezzi, sempre utile usare la «vecchia» lista della spesa

I CONSIGLI. Il potere d’acquisto delle famiglie «mangiato» dall’inflazione. Busi di Adiconsum: bene seguire e cogliere le promozioni, ma senza farsi trascinare.

Con un incremento ad ottobre (+0,2%) dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), l’Istat ha aggiornato i dati dell’inflazione acquisita per il 2024: +1% per l’indice generale, che raddoppia al 2% per la componente di fondo, ovvero quella che misura la variazione del costo di beni e servizi senza comprendere gli energetici e gli alimentari freschi (per la loro volatilità).

I dati dell’inflazione

L’inflazione complessiva prosegue quindi la sua discesa, dopo che nel 2023 i prezzi erano cresciuti in media del 5,7% e l’anno precedente di oltre l’8%; ciò significa, però, che negli ultimi tre anni il potere d’acquisto delle famiglie «mangiato« dall’inflazione è stato pari a circa il 16%. Se a ciò si somma il fatto che dal 2013 e il 2023 il potere d’acquisto delle retribuzioni nel nostro Paese è diminuito del 4,5% (mentre la crescita nelle altre maggiori economie dei 27 Paesi dell’Unione Europea è passata dall’1,1% della Francia al 5,7% della Germania), per i consumatori il carrello della spesa è da tempo sempre più caro (+2,0% ad ottobre, contro il +1,0% di settembre). Una crescita dovuta in particolare al comparto alimentare, dove la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4%, più del doppio rispetto al +1,1% di settembre).

I consigli

Tornano quindi utili i consigli da parte delle associazioni dei consumatori per risparmiare. La presidente di Adiconsum Bergamo, Mina Busi, citando anche dati e test effettuati da Altroconsumo, sottolinea che «l’ulteriore crescita dei prezzi e le misure inadeguate previste per contrastarla stanno costando parecchio anche alle famiglie del nostro territorio, dove sono in aumento il numero di rinunce anche nel settore dei beni primari».

«Cogliere le promozioni»

Vediamo allora le contromisure principali per contrastare il caro prezzi. «Molti consumatori – prosegue la presidente dell’Associazione difesa dei consumatori e ambiente della Cisl di Bergamo – anche per comodità (visti i ritmi frenetici della vita attuale), fanno acquisti nei super e ipermercati. È bene in tal senso seguire e cogliere le promozioni, ma senza farsi trascinare. Sconti e offerte speciali sono una delle strategie di marketing più utilizzate, ma se è vero che possono realmente far risparmiare, è vero anche che possono indurre all’acquisto di prodotti non necessari».

«Verificare la dispensa»

Consigliamo di controllare in dispensa e in frigo cosa manca per stilare una lista precisa, inserendo la quantità di prodotti da comprare. Questo evita di acquistare più del dovuto e di conseguenza di non riuscire a consumare gli alimenti prima che scadano.

«Fare confronti»

La promozione può essere anche una buona occasione per provare una marca diversa – osserva Mina Busi -, purché, anche in questo caso, non si acquisti qualcosa di cui non si ha bisogno. Per massimizzare il risparmio può essere utile fare la spesa con tempistiche e in punti vendita diversi, così da sommare le varie offerte e fare un confronto».

«Valutare il prezzo al chilo o al litro del prodotto e non solo quello unitario»

Prima di riempire il carrello, è fondamentale valutare il prezzo al chilo o al litro del prodotto e non solo quello unitario. «Si tratta di prezzi da riportare obbligatoriamente per legge – rimarca la numero uno di Adiconsum Bergamo -, anche se solitamente sono scritti con caratteri molto piccoli. Per valutare un reale risparmio su prodotti simili, ma di marchi e dimensioni differenti, consigliamo di confrontarli in base al costo al chilo o al litro, l’unico modo che consente di fare un paragone reale di convenienza. Bisogna poi stare attenti al peso delle confezioni, per difendersi dalla «shrinkflation» (sgrammatura), pratica poco trasparente con la quale i produttori riducono la quantità di prodotto all’interno delle confezioni, mantenendo però il prezzo invariato».

Nei casi invece della dicitura «consumare preferibilmente entro», una volta scaduto il termine della data, le caratteristiche del prodotto possono essere alterate o compromesse, ma non significa che non sia più commestibile o sicuro

Controllo sulle scadenze

Massima attenzione poi alle scadenze e ai metodi di conservazione riportati sulle etichette. «L’attenzione prioritaria è per gli alimenti freschi maggiormente deperibili (latte, yogurt, ricotta, pasta e via discorrendo) che prevedono l’indicazione “da consumare entro”. In questo caso il termine è rigido, perché in gioco c’è una questione di sicurezza alimentare. Questo non significa che dopo tale data il prodotto vada per forza buttato: in alcuni casi vale una certa tolleranza, purché il prodotto sia conservato correttamente.

Nei casi invece della dicitura «consumare preferibilmente entro», una volta scaduto il termine della data, le caratteristiche del prodotto possono essere alterate o compromesse, ma non significa che non sia più commestibile o sicuro: semplicemente non avrà lo stesso apporto di nutrienti dichiarato o magari ne risentirà in termini di gusto».

«Fate la spesa a stomaco pieno»

Chiudiamo con altri tre consigli per risparmiare: comprare prodotti di stagione (soprattutto per frutta, verdura e pesce), controllare il posizionamento dei prodotti (quelli esposti al livello degli occhi hanno una probabilità maggiore di essere acquistati, ma non è detto che siano quelli più convenienti: utile quindi guardare anche gli scaffali in basso), e fare la spesa a stomaco pieno (sembra un dettaglio di poco conto, ma in realtà incide: andare al supermercato magari dopo il lavoro e prima di cena, spesso equivale a essere stanchi e affamati nel momento della scelta, il che porta a fare acquisti di istinto, senza ragionare su prezzi e reali necessità).

Ulteriori informazioni con Adiconsum

Adiconsum Bergamo è presso la sede della Cisl, in via Carnovali 88/A. Tel: 035.324580; e-mail: [email protected].

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