Caro gas, florovivaismo in ginocchio: primi aiuti in arrivo

Decreto Aiuti ter. Boccata d’ossigeno per il florovivaismo che ha subito aumenti fino al 1212% sulla bolletta del gas.

Aumenti fino al 1212% della bolletta del gas rispetto allo scorso anno. La notizia che il decreto Aiuti ter ha previsto degli aiuti per le imprese sotto forma di credito di imposta sulle fonti energetiche è stata accolta con sollievo dai florovivaisti bergamaschi, che stanno vivendo una crisi senza precedente a causa dell’impennata dei costi di produzione, a partire da quelli dell’energia.

«Con più 95% dei costi per piante e sementi – spiega Sandro Maffi, vice presidente di Coldiretti Bergamo, membro di giunta di Assofloro, presidente Associazione Florovivaisti Bergamo - per le nostre aziende è allarme rosso, rischiamo di essere travolti e di non risollevarci più. Questo provvedimento arriva in un momento veramente difficile quindi lo accogliamo con favore. Il caro bollette ha raggiunto livelli drammatici. Per l’energia elettrica l’aumento medio riscontrato a gennaio 2022 rispetto allo stesso mese del 2021 è del 35%, mentre nel periodo luglio 2022/2021 è del 97%. Ma i dati che più preoccupano sono quelli relativi al metano che fa segnare un +653% da gennaio 2021 a gennaio 2022 e + 1212% a luglio 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021».

Le aziende florovivaistiche – evidenzia Coldiretti - stanno affrontando aumenti di costi a valanga: +250% per i fertilizzanti, +110% per il gasolio, +15% per i fitosanitari contro i parassiti, +45% per i servizi di noleggio, secondo gli ultimi dati Crea. Ma gli incrementi colpiscono anche gli imballaggi dalla plastica per i vasetti dei fiori (+72%) al vetro (+40%) fino alla carta (+31%) per i quali peraltro si allungano anche i tempi di consegna, in qualche caso addirittura quintuplicati. Sono inoltre esplose anche le spese di trasporto in un paese come l’Italia dove l’85% delle merci viaggia su gomma.

«Con circa 500 aziende che operano nella manutenzione del verde e nella produzione di piante e fiori - prosegue Maffi -, il florovivaismo nella nostra provincia è un comparto importante. Da tempo stiamo scontando anche la concorrenza sleale con il prodotto che arriva dall’estero. Per vincere questa competizione dobbiamo avere gli strumenti per far sì che piante e fiori in vendita in Italia ed in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori». Secondo Coldiretti, fra gennaio e giugno di quest’anno le importazioni di piante e fiori hanno sfiorato i 452 milioni di euro coprendo in sei mesi il 77% del valore registrato in tutto il 2021. In pratica 1 prodotto su 5 arriva dall’estero.

«In un quadro di incertezza generale - prosegue Maffi - molte aziende si trovano davanti un futuro incerto e decisioni importanti da prendere. Non si tratta solo di attività che affrontano lo spettro di dover chiudere, ma anche di famiglie e dipendenti che rischiano di restare senza lavoro e quindi senza reddito».

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