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(Foto di Agazzi)
IL NUOVO DECRETO. La platea potrebbe aumentare. Il bonus da 200 euro scatterà per i nuclei con un Isee fino a 25mila euro. I consumatori: «Provvedimento tampone, non basta».
Sembra un film già visto, iniziato esattamente tre anni fa. Le tensioni geopolitiche, i prezzi dell’energia che salgono alle stelle. E quindi la reazione a catena: la stangata per famiglie e piccole imprese, i provvedimenti del governo a cercare di mitigare l’impatto dei prezzi di gas ed elettricità alle stelle.
Così, venerdì sera il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto legge per far fronte al caro bollette, stanziando un totale di 3 miliardi di euro per le fasce più vulnerabili (1,6 miliardi per le famiglie e 1,4 miliardi per le imprese). Incrociando le indicazioni del governo con i dati ufficiali, si può stimare la platea delle famiglie bergamasche che dovrebbero beneficiare del provvedimento: circa 108mila nuclei. Calcolando che in provincia di Bergamo i nuclei familiari sono circa 480mila (considerando anche i nuclei «unipersonali», quelli formati da un unico individuo), le misure dovrebbero dare respiro al 22,5% di questi.
Il decreto identifica due target precisi, la normativa più snella e immediata riguarda le famiglie. Sul punto, il governo ha previsto un «contributo straordinario» di 200 euro sulle bollette ai nuclei con un Isee fino a 25mila euro. Più nel dettaglio, i 200 euro sono «aggiuntivi» per quelle famiglie o quei singoli individui con un Isee fino a 9.530 euro (soglia che sale a 15mila euro se ci sono tre figli e a 20mila euro se ci sono più di tre figli) e che beneficiano già ora del bonus sociale per le bollette («per questa platea il contributo salirà fino a oltre 500 euro» ha spiegato la premier Giorgia Meloni), mentre per le famiglie con Isee dai 9.530 ai 25mila euro si tratta di un contributo «ex novo».
Non si tratta di un trasferimento monetario, ma di uno sconto che sarà riconosciuto direttamente in bolletta e automaticamente a chi ha un Isee aggiornato entro i tetti fissati dal governo
Il contributo – che sarà concentrato sulla bolletta della luce per una questione di semplicità – sarà riconosciuto nel secondo trimestre del 2025 per chi ha già presentato l’Isee, mentre in caso di nuova presentazione della certificazione il bonus sarà riconosciuto «nel primo trimestre utile». Non si tratta di un trasferimento monetario, ma di uno sconto che sarà riconosciuto direttamente in bolletta e automaticamente a chi ha un Isee aggiornato entro i tetti fissati dal governo. Il bonus sociale bollette funziona già oggi così, senza bisogno di presentare domande, e il meccanismo viene replicato anche per questo nuovo decreto.
Ma quanti dovrebbero essere i beneficiari? Per tracciare il perimetro, la base di partenza è negli ultimi dati dell’Inps sugli Isee presentati nel 2024. In Bergamasca risultavano circa 37.500 nuclei (famiglie o persone sole) con un Isee fino ai 9.500 euro, cioè già percettori del bonus sociale (che per loro verrà «potenziato» dai 200 euro del nuovo decreto), e altri circa 70.500 nuclei con un Isee dai 9.500 ai 25mila euro (la platea per cui i 200 euro sono una novità tout court). In totale, dunque, potrebbero essere circa 108mila i nuclei beneficiari in Bergamasca. Va da sé che il numero è suscettibile di variazioni al rialzo perché non tutti presentano l’Isee (questa dichiarazione non è obbligatoria, ma legata all’accesso a determinati servizi) e che potrebbero attivarsi ora se stimano di avere una situazione economica entro quei requisiti.
Tra i consumatori, la reazione è chiara: bene qualsiasi aiuto, ma il decreto non è risolutivo. «È solo un provvedimento temporaneo che non affronta in modo strutturale il costo dell’energia – rileva Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo –. Bollette e carovita sono un incubo per gli italiani perché divorano il potere d’acquisto delle famiglie».
Busi: «Per le famiglie non c’è il taglio degli oneri di sistema che incidono più del 40% e l’Iva è tra le più care d’Europa»
E il bonus, tra l’altro, «arriva a inverno quasi concluso – aggiunge Busi –. Abbiamo visto in questi mesi slittare i costi con bollette bimestrale superiori al migliaio di euro. Per le famiglie non c’è il taglio degli oneri di sistema (costi fissi che erano stati congelati ai tempi del governo Draghi, ndr) che incidono più del 40%, per non parlare dell’Iva applicata che è tra le più care d’Europa. Sono quindi misure insufficienti e limitate nel tempo, non parlerei proprio di un “vero aiuto” come viene sbandierato dal governo». Anche per Christian Perria, presidente di Federconsumatori Bergamo, si tratta di «una misura tampone, un aiuto ai minimi termini, anche perché vale per un trimestre: non penso che di qui a tre mesi la situazione energetica andrà a risolversi».
Perria: «È importante che sia stata alzata la soglia Isee per accedere agli aiuti. Serve però una visione di lungo termine»
Certo alcuni elementi positivi ci sono: «È importante che sia stata alzata la soglia Isee per accedere agli aiuti – riconosce Perria –: è un tema che abbiamo sempre sostenuto, perché il limite dei 9.500 euro (la soglia tipica per accedere al bonus sociale per le bollette, ndr) è una soglia bassa, che dovrebbe essere portata in maniera strutturale almeno ai 20mila euro. Occorre però avere una visione di lungo termine, non solo sui bonus ma in maniera più organica: l’Iva e gli oneri di sistema sono altri nodi rimasti irrisolti».
In tutta Italia l’Inps indica circa 8 milioni di nuclei con un Isee fino a 25mila euro, la stessa base numerica stimata dal governo per individuare i possibili fruitori della misura. Il decreto specifica però che il contributo verrà riconosciuto «nel limite delle risorse disponibili»: bisognerà vedere se poi effettivamente si riusciranno a distribuire quei 200 euro tra tutti i teorici destinatari, anche se i primi calcoli (200 euro per 8 milioni di nuclei) corrispondono agli 1,6 miliardi messi sul tavolo per le famiglie a livello nazionale.
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