Bonus caldaie: c’è tempo fino a fine anno per averlo

L’INCENTIVO. Nel 2025 rischio stop per la direttiva europea «Case Green». Si accede con il 730, un centro di assistenza fiscale o il commercialista.

La Legge di Bilancio ha dato il via libera per ottenere anche per l’anno in corso gli incentivi per cambiare la caldaia a gas a condensazione tradizionale. Per gli interessati è bene farsi avanti il prima possibile, e comunque non oltre il 31 dicembre prossimo, perché dal 2025, in linea con la direttiva europea «Case Green», gli incentivi per tali caldaie dovrebbero saltare, mentre potrebbero restare in vigore quelle a favore dei sistemi di riscaldamento ibridi. L’agevolazione è possibile sia con il bonus Ristrutturazione (con una detrazione al 50%) sia con il Superbonus o l’Ecobonus, che danno diritto ad agevolazioni del 50% e 65% sotto forma di detrazioni Irpef o Ires. Il contributo per ristrutturazione o manutenzione straordinaria spetta al proprietario dell’edificio, ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili, ma anche agli inquilini, al familiare convivente, al coniuge o componente dell’unione civile e al convivente more uxorio.

Come richiedere l’Ecobonus

Con l’Ecobonus, l’agevolazione fiscale può essere richiesta dal proprietario o da chi possiede la nuda proprietà sull’immobile, dal titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie), dall’inquilino o il comodatario dell’immobile; ma anche da soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa e imprenditori individuali, per gli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o i beni merce.

L’agevolazione del 50% spetta per la caldaia a condensazione in classe A, mentre quella pari al 65% riguarda l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione in classe energetica A o superiore e l’installazione di valvole termostatiche e cronotermostato classe V-VIII. Il Superbonus dà diritto ad una agevolazione del 70%, ma solo nel caso in cui il cambio della caldaia avvenga all’interno di altri interventi di riqualificazione energetica previsti dal Decreto Rilancio, come il cappotto termico, la sostituzione degli infissi o l’installazione di un impianto fotovoltaico che diano come risultato un miglioramento della resa energetica dell’immobile di due classi.

Si può accedere agli incentivi presentando nel modello 730 o Modello Unico, o tramite un centro di assistenza fiscale o il proprio commercialista, i documenti che comprovino l’acquisto e i successivi interventi per lo smontaggio e l’installazione. L’incentivo verrà poi applicato nei dieci anni successivi direttamente sulle tasse. I pagamenti devono essere tutti tracciabili, con bonifico bancario o postale, indicando il codice fiscale, la causale precisa ed eventualmente la partita Iva di chi ha commissionato i lavori.

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