Black Friday e Cyber Monday. «Attenti agli sconti eccessivi»

È caccia agli affari tra venerdì 26 e lunedì 29 novembre. Busi (Adiconsum): «Prudenza nel fornire sul web i propri dati sensibili».

Con il puntuale arrivo dell’accoppiata «Black Friday» (venerdì 26 novembre) e «Cyber Monday» (il lunedì successivo, 29 novembre), anche nella Bergamasca si è aperta la caccia agli affari, con acquisti (scontati) di ogni genere, nei negozi tradizionali e (soprattutto) online.

Ricordiamo che il Black Friday riguarda la quasi totalità dei settori merceologici mentre il lunedì cibernetico è dedicato all’elettronica e ai prodotti hi-tech. Una maratona di shopping che va oltre i due appuntamenti e che rappresenta, di fatto, il via agli acquisti in vista delle festività natalizie. La conferma nello scorso weekend, con le vie dello shopping, i centri commerciali e gli outlet affollati e le piattaforme di e-commerce prese d’assalto.

Offerte in tutta la settimana
Facile prevedere che anche (e soprattutto) il prossimo fine settimana «lungo» sarà gremito, fisicamente e digitalmente. «Anche quest’anno le aziende (dalle grandi catene mondiali al negoziante sotto casa) hanno giocato d’anticipo - commenta Mina Busi, presidente di Adiconsum Bergamo, l’associazione della Cisl a difesa dei consumatori e dell’ambiente -, con offerte distribuite nell’arco dell’intera settimana. Le stime dicono che otto italiani su dieci hanno pianificato di fare acquisti in tale circostanza. Più complicato invece prevedere a quanto ammonterà lo scontrino medio degli italiani (le stime indicano una forchetta che va dai 160 ai 240 euro); certamente quest’anno si spenderà di più rispetto al 2020, arrivando a raggiungere un incremento anche del 50% rispetto ai 157 euro a persona spesi un anno fa. Attenzione però a non farsi ingolosire dalle percentuali di sconto troppo elevate. È semplice vantare (da parte del venditore) sconti anche del 50%, ma nella grande maggioranza dei casi stiamo parlando di prodotti che hanno già subito un calo fisiologico del prezzo, oppure sono scarti di magazzino. Nel caso delle vendite on line, invece, si potrebbero ricevere prodotti falsificati o di scarsa qualità: insomma, attenzione agli specchietti per le allodole». Detto che di gente “furba” se ne trova ovunque, certamente il web è un terreno più fertile per chi vuole mettere in atto delle autentiche truffe: nell’ultimo anno i siti illegali oscurati dalle autorità giudiziarie sono state molte centinaia.

Decalogo anti-brutte sorprese
La presidente Busi, citando quanto stilato dal Centro europeo consumatori (Cec) Italia (realtà che fa parte della Rete Ecc-Net istituita dalla Commissione europea e gestita dal 2005 da Adiconsum e Centro tutela consumatori utenti di Bolzano), invita i bergamaschi internauti alla massima prudenza, con un’attenzione particolare nel fornire i dati sensibili (codici Iban, bancomat e carte di credito) e nell’effettuare il pagamento. Il decalogo per tutelarsi dalle brutte sorprese inizia con il controllare bene la pagina web: se non ci sono le informazioni legali, meglio lasciare perdere. Verificare in ogni caso le informazioni sul diritto di recesso gratuito e sulla garanzia legale che devono essere contenute nelle condizioni generali di contratto (Cgc). Necessario poi valutare attentamente le condizioni di vendita - spiega Cec Italia - ovvero spese di spedizione, data di consegna, modalità per recedere dall’acquisto e relative spese per la restituzione. Le spese di spedizione, soprattutto per piccoli acquisti, a volte li rendono poco convenienti.

«Fondamentale sapere chi è il venditore dei prodotti che acquistiamo - prosegue Mina Busi -. Chi seleziona le pubblicità online non di rado ignora chi ci sta dietro. Pagando poi spesso in contanti in contrassegno al postino o al corriere, in caso di reclamo non c’è una controparte a cui rivolgersi perché non si può risalire all’identità del venditore, pregiudicando così un eventuale tentativo di conciliazione. Ricordo che per gli acquisti online è previsto il diritto al ripensamento e quello alla garanzia.

La comunicazione deve essere fatta al venditore entro 14 giorni dalla consegna, con le spese di spedizione, in genere, a carico dell’acquirente. Fondamentale - prosegue Busi - scegliere un metodo di pagamento che sia il più sicuro possibile (esempio, la carta di credito o Paypal), mentre meglio evitare i bonifici bancari». Altri buoni consigli per il consumatore riguardano il leggere le recensioni online (tenendo però presente che anche tali recensioni possono essere manipolate), e il documentare il disimballaggio della merce (basta uno smartphone per fare foto e/o video).

Se il prodotto non è quello ordinato o è danneggiato, molto opportuno fare subito un reclamo scritto (con email o tradizionale raccomandata con ricevuta di ritorno) al rivenditore. «La corsa alla caccia di prodotti scontati è anche una bella occasione per fare scelte significative in tema di sostenibilità - conclude Mina Busi -. Il Black friday vede protagonisti anche molti negozi di quartiere, che sempre più spesso offrono i loro prodotti anche in internet e li consegnano direttamente a casa. Come ha rimarcato Gunde Bauhofer, direttrice del Ctcu dell’Alto Adige, dobbiamo sempre pensare alla provenienza della merce che acquistiamo, se è prodotta rispettando le risorse e quali sono i costi conseguenti». Per informazioni: [email protected].

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