Economia / Bergamo Città
Domenica 23 Gennaio 2022
Bergamo terra di inventori, nel 2021 brevettate 69 idee: trend in crescita
Registrati anche 678 nuovi marchi, trend in crescita dal 2015. «Collaborazione con l’Università per offrire un supporto specialistico»
Bergamasca terra di inventori. A dimostrarlo sono i numeri dei brevetti che hanno superato l’esame. Nel 2021 sono stati 69 quelli rilasciati a fronte di 83 domande presentate da inventori residenti in Bergamasca. Dato che conferma la crescita tendenziale in atto dal 2015, con addirittura una fiammata nel biennio 2019-2020 in cui si è raggiunta la quota di rispettivamente 106 e 105 brevetti concessi. Ad essere oggetto di tutela sono le invenzioni industriali, i modelli di utilità e le nuove varietà vegetali. Se nel 2020, si legge nel report camerale, le invenzioni hanno riguardato soprattutto macchinari, procedure o prodotti per soddisfare necessità legate alla persona, negli ultimi mesi il primato delle innovazioni è tornato alla logistica, settore in cui rientrano circa il 34% delle idee sottoposte alla verifica degli esperti.
I titoli e i dettagli di queste invenzioni restano coperti da segreto per due anni dal momento in cui vengono registrati, quindi si può solo andare a ritroso nel tempo per capire dove si è concentrata l’attenzione negli ultimi anni. Bergamo ha visto nascere impianti innovativi per il trattamento di acque reflue, sistemi per la purificazione dell’aria da polveri e sostanze inquinanti e procedure di pretrattamento del biogas. In ambito edilizio sono stati progettati elementi modulari per le coperture di edifici, sistemi di monitoraggio per i dispositivi anticaduta e una tegola multicomponente per la produzione di energia. C’è chi ha brevettato macchinari per la cottura automatica e veloce di cibi, un attrezzo universale per la rieducazione posturale e un procedimento per il confezionamento asettico. Tra le invenzioni curiose anche dei capi di abbigliamento componibili nonostante, proprio il settore tessile, sia quello che negli ultimi anni conta il minor numero di brevetti.
Nel 2021 in provincia di Bergamo sono stati registrati anche 678 marchi, con un aumento dell’8% rispetto al 2020. In Italia le richieste registrate nel 2021 sono state 70.908, il 30% presso le Camere di commercio e la restante parte on line. Anche in questo caso la percentuale di domande presentate all’ufficio camerale di Bergamo risulta superiore alla media nazionale arrivando al 45% del totale.
Se nel calcolo, oltre alle domande di brevetti e marchi, si considerano anche trascrizioni, annotazioni e seguiti (attività legate alla fase successiva all’approvazione, ndr), la Camera di commercio di Bergamo può vantare un’attività diretta nettamente superiore alla media nazionale (40% rispetto al 18%). Da gennaio a dicembre 2021, infatti, l’ufficio camerale, gestito da Bergamo Sviluppo, ha trasmesso telematicamente all’Ufficio italiano brevetti e marchi 333 pratiche e ha prodotto tra l’altro oltre 1.500 interazioni con oltre 600 utenti.
A livello provinciale sta aumentando la propensione a tutelare la proprietà industriale tramite i diversi strumenti messi a disposizione dall’ordinamento giuridico italiano e comunitario. Infatti, salvo l’inevitabile eccezione del 2020, il numero dei depositi in provincia di Bergamo è costantemente aumentato dai 605 del 2015 ai 768 del 2021. A livello regionale la quantità di depositi di marchi, brevetti e disegni pone la Bergamasca al terzo posto nella classifica regionale con il 2% del totale, preceduta d Brescia al 5% e nulla potendo contro Milano che, con più di 28 mila domande sulle 33 mila lombarde, detiene una quota dell’86%, avvantaggiata dal fatto che qui hanno sede la maggior parte dei mandatari che curano la segnalazione.
«I dati confermano l’efficacia dell’impegno messo in campo dalla Camera di commercio- spiega il presidente Carlo Mazzoleni - il cui ruolo si è evoluto dall’eseguire un mero compito amministrativo al fornire un servizio strutturato di accompagnamento e assistenza». «Fondamentale - riconosce Mazzoleni - la collaborazione con l’Università di Bergamo per offrire agli inventori un supporto specialistico, anche con incontri individuali di consulenza».
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