Bergamo rilancia: con Ludwigsburg alleanza anti-crisi

Economia e turismo. Oggi la firma del partenariato con la provincia tedesca: una delegazione in visita. Gandolfi: «Realtà molto affini, ora rapporti più stretti».

Un’alleanza strategica che cade in un momento di forte crisi: Bergamo e Ludwigsburg sempre più vicine. Una delegazione tedesca è infatti arrivata in città per la firma, oggi in via Tasso, di una dichiarazione di partenariato tra le due province (la prima di questo tipo), già legate da un rapporto d’amicizia ventennale. Due territori affini, a partire da un tessuto economico simile, caratterizzato da una forte industrializzazione con netta prevalenza di aziende meccaniche, spesso innovative, appartenenti a due regioni, la Lombardia e il Baden-Württemberg, a loro volta accomunate dal fatto di essere fra i «motori d’Europa». «Dopo anni di conoscenza, ora firmiamo un documento in cui dichiariamo la volontà di rendere più concreti i nostri rapporti - sottolinea il presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi -. Le nostre realtà sono affini anche dal punto di vista turistico e culturale, con splendide risorse paesaggistiche e architettoniche, oltre che istituzioni universitarie di alto livello».

La Germania è il primo Paese di destinazione dell’export bergamasco con 2,9 miliardi di euro di merci vendute nel 2021. «La nostra provincia ha importanti rapporti di fornitura con le aziende dell’automotive concentrate nell’area intorno a Ludwigsburg, ma vogliamo far conoscere meglio la complessità del nostro mondo imprenditoriale», spiega Laura Colnaghi Calissoni, vicepresidente di Confindustria Bergamo, dove ieri la delegazione tedesca ha fatto tappa visitando la nuova sede al Kilometro Rosso.

Ma il primo incontro istituzionale all’arrivo in città è stato coi vertici di Confartigianato Bergamo, sin dall’inizio in prima linea nella creazione dei rapporti di collaborazione tra le due province. «Il tessuto orobico è composto per l’80% dalle micro e piccole imprese che rappresento, con 183 mestieri», ha ricordato il presidente dell’associazione Giacinto Giambellini, che già nell’aprile 2013 aveva sottoscritto un accordo di cooperazione bilaterale fra i sistemi economici di Bergamo e Ludwigsburg, esteso poi ad altre realtà e istituzioni locali, in primis il Comune di Bergamo.

Anche il Kilometro Rosso aveva già gettato due anni fa le basi per una collaborazione in ambito meccatronico, «ma la pandemia ha rallentato le relazioni - fa presente Roberto Marelli, development director del Parco tecnologico -. Stavolta presentiamo nuovi laboratori e progetti: dal consorzio Intellimech al Joiint Lab, che sotto l’egida dell’Istituto italiano di tecnologia mette al servizio delle imprese gli strumenti dell’intelligenza artificiale e della robotica».

Primo gemellaggio in assoluto

«È il primo gemellaggio in assoluto fra una provincia italiana e una provincia tedesca, proprio mentre si sta negoziando un trattato bilaterale che avrà al centro la cooperazione multilivello fra i due Paesi - sottolinea Alberto Barzanò, anello di congiunzione fra i due territori, già presidente della Scuola di pubblica amministrazione della Regione e presidente della commissione Azione internazionale del Distretto Rotary 2042, tra i promotori del gemellaggio Bergamo-Ludwigsburg -. E non si tratta di due province qualsiasi, visto che sono due delle 10 che trainano l’economia dell’intera Unione europea».

Stavolta a Bergamo è venuto anche Alexander Lahl, direttore generale della Verband Region Stuttgart, l’ente che governa l’area metropolitana di Stoccarda, che vanta 102 miliardi di euro di Pil per 2,7 milioni di abitanti, di cui un milione di occupati. Un segno concreto dell’interesse verso la Bergamasca come partner strategico con cui avviare progetti di collaborazione di carattere strutturale e con orizzonti temporali medio-lunghi. Ma gli obiettivi di questa partnership non sono soltanto economici. «Uno dei nostri scopi è coinvolgere sempre più i giovani - rimarca il presidente della Provincia di Ludwigsburg, Dietmar Allgaier -. Non a caso questa volta abbiamo portato con noi 60 giovani musicisti dell’orchestra dell’associazione delle bande di ottoni di Ludwigsburg. Anche questo è un modo per far crescere e dare continuità ai rapporti fra i nostri due territori».

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