Economia / Bergamo Città
Martedì 02 Marzo 2021
Bergamo e il suo cibo amato a Oriente
Taleggio tra i prodotti Dop tutelati in Cina
Un risultato importante per il Taleggio Dop, vanto caseario della Bergamasca, che fa parte della lista dei primi 26 prodotti Dop e Igp, scelti dall’Ue, che faranno da apripista in Cina, tutelati dal governo di Pechino.
È infatti entrato in vigore l’accordo Ue-Cina (dopo un percorso iniziato nel novembre 2019) che prevede la mutua protezione di 200 prodotti Dop e Igp. Con 26 denominazioni, l’Italia è il paese più rappresentato nella lista dei cento alimenti europei che saranno tutelati da Pechino. Tra i cento prodotti cinesi che entreranno nel registro Ue della qualità ci sono il riso Panjin, varietà pregiate di tè e le bacche di goji Chaidamu.
Nel corso dei prossimi quattro anni, l’accordo si espanderà fino a coprire altri 175 nomi da entrambe le parti. Questi nomi seguiranno la stessa procedura di approvazione dei nomi già coperti dall’accordo (cioè valutazione e pubblicazione per commenti). Nel 2020 la Cina è stata la terza destinazione per i prodotti agroalimentari dell’Ue, con esportazioni fino a novembre dal valore di 16,3 miliardi di euro.
Nel «paniere» dei 26 prodotti Dop italiani a far parte di questa prima tranche, oltre al Taleggio, ci sono anche altre produzioni che nel loro disciplinare Dop comprendono la provincia di Bergamo come il grana Padano e il Gorgonzola.
«Si tratta di un riconoscimento importante - spiega il presidente del Consorzio di tutela Taleggio Dop Lorenzo Sangiovanni -e se anche le quantità verso la Cina sono ancora basse, questo via libera lo consideriamo un nuovo inizio per la nostra espansione in Cina, dove siamo già presenti da anni, ma con un quantitativo ancora modesto, circa 10 mila chili. Ora però ci sono tutte le premesse per provare ad allargare un mercato».
La Cina rappresenta infatti grandissime potenzialità di crescita: nel 2019 è stata la terza destinazione dei prodotti agroalimentari Ue, toccando quota 14,5 miliardi di euro Una tutela da parte del governo di Pechino su questi prodotti, ad elevata potenzialità di imitazione, diventa quindi un valore aggiunto fondamentale per la penetrazione dei nostri prodotti, e che compensa almeno in parte i dazi Usa voluti da Trump, che nel paniere includono anche il Taleggio, oltre a Parmigiano e Grana Padano.
A livello di numeri, il 2020 per il Taleggio ha risentito naturalmente dell’emergenza sanitaria, ma tutto sommato ha contenuto le perdite, con una produzione che si è attestata sulle 8.368 tonnellate, con un calo del 5% in particolare sui mercati esteri. La Bergamasca, resta la provincia leader nella produzione con il 49% dei volumi.
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