Economia / Bergamo Città
Giovedì 01 Luglio 2021
Benzina alle stelle, stangata da 270 euro a famiglia
L’inflazione resta inchiodata ai livelli del mese scorso ma per gli italiani che si apprestano ad andare in vacanza, dopo mesi di restrizioni e chiusure a causa della pandemia, si prospetta una stangata estiva: in scia ai rialzi dei prezzi del petrolio, infatti, i listini dei carburanti hanno toccato livelli da record.
E questo trend, secondo i conti fatti dai consumatori, rischia di tradursi in una zavorra di ben 270 euro all’anno per le tasche delle famiglie. Ma non solo: dietro l’angolo si prospetta anche il rincaro delle bollette di gas e luce. In effetti il prezzo medio di un litro di benzina è salito a 1,628 euro al litro, con un rialzo di circa il 16% e quello del gasolio a 1,489 euro (+15,5% circa), il che, secondo le stime del Codacons, significa che per un pieno di benzina un automobilista spende oggi 11,2 euro in più rispetto allo scorso anno, e 10 euro in più per un pieno di gasolio. Inevitabile, come sottolinea Assoutenti, che in concomitanza con la ripresa degli spostamenti questa situazione «rappresenti una speculazione sulle tasche degli italiani» e che debba portare il governo «ad intervenire con urgenza per frenare la corsa al rialzo dei carburanti». Nel 2021, calcola infatti l’associazione, questa volata dei listini solo per i costi diretti genererà una stangata per complessivi 7 miliardi di euro a carico dei consumatori.
A dare conto di questa situazione è stato anche l’Istat, le cui stime preliminari vedono l’inflazione ferma a giugno all’1,3%, lo stesso livello di maggio scorso, ma registrano come principale driver del carovita ancora una volta i prezzi dei prodotti energetici. Anche se solo lievemente, i prezzi di questo particolare comparto continuano infatti ad accelerare: da +13,8% di maggio a +14,1%, con rialzi sia della componente regolamentata (da +16,8% a +16,9%) sia di quella non regolamentata (da +12,6% a +12,8%). Una fotografia, questa, confermata anche dai prezzi alla produzione di maggio, ai cui rialzi (+1% su base mensile e +8% in un anno) contribuiscono soprattutto i forti aumenti tendenziali dei prezzi dei prodotti energetici.
Sul fronte dell’inflazione di giugno, l’Istat spiega tuttavia che, oltre al rincaro degli energetici, alcuni segnali di lieve ripresa si manifestano anche in altri comparti merceologici. I prezzi degli alimentari lavorati azzerano infatti il calo registrato a maggio e quelli dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona tornano a crescere. Solamente l’ulteriore flessione dei prezzi sia dei servizi relativi ai trasporti (con quelli del trasporto aereo ancora in forte calo) sia degli alimentari non lavorati (a causa di quelli della frutta fresca) ne contengono gli effetti sull’inflazione, confermando a giugno la crescita dell’indice generale dei prezzi al consumo già registrata a maggio. La Confcommercio comunque rassicura e spiega che gli aumenti dei prezzi possono considerarsi «trascurabili», per lo meno fino ad ora.
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