Bar e ristoranti, cresce l’occupazione. Ha meno di 30 anni un lavoratore su 3

CONFCOMMERCIO. Bergamo seconda in Lombardia dopo Milano per numero di posti di lavoro.

Numeri in crescita in Bergamasca sul fronte dell’occupazione anche per il settore dei pubblici esercizi (bar e ristoranti). Con ben 25.861 lavoratori occupati (il 12,3%) a livello regionale) la nostra provincia è seconda solo a Milano e registra un’occupazione stabile per due lavoratori su tre. Forte la componente femminile (65% del totale), mentre un terzo degli occupati ha meno di 30 anni. E’ la fotografia che emerge dai numeri dell’Osservatorio «L’occupazione dipendente nei pubblici esercizi» della Fipe, su elaborazione dei dati Inps.

La crescita

Un settore che, a fronte del boom del turismo post pandemia, ha dovuto fare i conti con la cronica mancanza di personale. Tra le risposte, il ricorso ai giovani e agli over. Nel 2023 cresce infatti a doppia cifra l’impiego di giovanissimi under 20 (+27,8%) e degli ultra 60enni (+16,1%).

La crescita percentuale degli addetti, tra il 2022 e il 2023, è stata del 10,7% per gli uomini contro l’8,2% delle donne. Oggi decisamente inferiore rispetto alla media regionale e nazionale il numero di stranieri che lavorano nei locali bergamaschi (il 20,3% degli occupati, contro il 31,3% lombardo e il 26,7% nazionale). La dinamica occupazionale evidenzia tuttavia un crescente ricorso agli stranieri (+14%, contro il +7,8% degli italiani).

I contratti

A Bergamo il lavoro nei pubblici esercizi si mantiene stabile grazie a contratti a tempo indeterminato (70% del totale contro il 68,4% regionale e il 58,5% nazionale), ai quali si somma una componente stagionale residuale (0,9% contro il 2,5% regionale e il 9,6% nazionale). Detto questo, risultano full time solo il 38,8% degli assunti con una crescita tra il 2022 e il 2023 dell’11,5% contro il 7,5% dei part time. L’aumento dei contratti a tempo determinato è pari al 15,7%, l’indeterminato segna un + 6,6%, mentre gli stagionali hanno perso occupati (– 0,5%).

«Settore attrattivo»

«La ricerca evidenzia che il lavoro in bar e ristoranti bergamaschi cresce ed è ancora fortemente attrattivo soprattutto per i giovani – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Confcommercio Bergamo -. Il settore, con il secondo posto assoluto dopo Milano, mostra importanza e forza in chiave sia quantitativa che qualitativa, il lavoro è stabile con una presenza preponderante femminile e la diffusione del part time. Il comparto sta recuperando ulteriore manodopera, reclutando dove trova offerta: di qui la crescita degli stranieri, dei giovanissimi fino a 20 anni e degli over 60».

«La ricerca conferma la mancanza di quella fascia di lavoratori esperti e professionalizzati dai 30 ai 40 anni»

Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori di Confcommercio Bergamo, sottolinea come «la ricerca conferma la mancanza di quella fascia di lavoratori esperti e professionalizzati dai 30 ai 40 anni, un effetto imputabile alla riconversione durante lo stop per la pandemia, quando chi aveva una famiglia da mantenere si è visto costretto, in molti casi, a cambiare lavoro e settore». La presidente dei ristoratori frena poi gli entusiasmi sul boom di giovanissimi che hanno scoperto la passione per la cucina. «Stiamo ancora beneficiando dell’onda lunga di Masterchef, ma le classi di cucina all’alberghiero si stanno già riducendo – prosegue Frosio -. C’è senza dubbio una maggior offerta di studenti universitari, pronti a darsi da fare per pagarsi gli studi, mentre mense e ristorazione collettiva continuano ad essere fortemente attrattivi per le donne, grazie contratti e orari che consentono di conciliare con maggiore agio famiglia e lavoro». In generale, cambia l’organizzazione del lavoro, sempre più su turni e part-time. «Trovare personale continua comunque ad essere un problema, specialmente preparato, ed è sempre più difficile pianificare turni e orari» conclude Frosio.

«Oggi chi trova un buon dipendente trova un tesoro e come tale se lo tiene stretto»

«La voglia di fare e lavorare non manca, ma pochi sono pronti a mettersi davvero in discussione» sottolinea Diego Rodeschini, presidente del Gruppo Bar, Caffetterie, Pasticcerie Confcommercio Bergamo. A prevalere la voglia di avere più spazio per il tempo libero. «Capita sempre più frequentemente di assumere ragazzi che nel giro di qualche anno optano per un cambio radicale di vita. Oggi chi trova un buon dipendente trova un tesoro e come tale se lo tiene stretto» aggiunge Rodeschini.

«Credo sia opportuno - conclude - valutare la formazione di stranieri che intendano intraprendere questa carriera, che può dare grandi soddisfazioni e fa piacere vedere come la componente femminile sia nella nostra provincia un asset importante: le donne hanno spesso una marcia in più, per precisione e attenzione a ogni minimo dettaglio».

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