Banca Intesa, ipotesi della «settimana corta» con 4 giorni più lunghi e 3 a casa

La proposta ai sindacati. Un’idea ambiziosa, che potrebbe dare risalto alla «voglia di tempo libero» di tanti dipendenti.

In queste ore Intesa Sanpaolo sta pensando al progetto di una settimana lavorativa di soli quattro giorni, che, a parità di stipendio, prevederebbe di prolungare le prestazioni del singolo fino a 8-9 ore quotidiane, guadagnando di fatto un giorno libero in più alla settimana. È questa la proposta che, nei giorni scorsi i vertici della banca avrebbero presentato ai sindacati, con la possibilità di una trattativa nei prossimi giorni, per poter trovare un accordo complessivo a breve.

Il gruppo guidato da Carlo Messina, sembra quindi percorrere la strada di una distribuzione alternativa delle ore di lavoro, con le tradizionali 37,5 settimanali previste dal contratto bancario e spalmate su quattro anziché cinque giorni, sempre a parità di salario. Una norma già prevista da due contratti nazionali, ma finora, ritenuta da banche e sindacati di difficile applicazione. Difficile capire come finirà: di sicuro negli ultimi tempi si assiste, da parte della base, di richieste sempre maggiori di «tempo libero», quindi sarà difficile che i rappresentanti dei lavoratori possano rigettare in toto la proposta, che però dovrà essere accompagnata dai crismi della «volontarietà».

Intanto, sul fronte rincari e criticità bancarie, il presidente di Intesa Gian Maria Gros-Pietro, a margine dell’assemblea degli industriali di Torino, ha spiegato che «noi ci stiamo preparando per un possibile ritorno degli Npl. Mi permetto di ricordare che la crisi pandemica, che non era uno scherzo, ha prodotto in fatto di Npl qualcosa di molto meno negativo di quanto era stato anticipato dai regolatori e dai nostri vigilanti». Ma ha anche aggiunto: «Invece di preoccuparci ce ne occupiamo».

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