Assegno unico, nella Bergamasca conguaglio per 15mila famiglie

RICALCOLO. Questo il numero dei nuclei che si vedranno ritoccare dall’Inps il prossimo importo. Il 10 per cento riceverà in media 272 euro in più, il 6 per cento dovrà invece restituire 41 euro.

Gli ultimi calcoli si concluderanno proprio in queste ore, e da sabato 10 gligno gli esiti saranno anche consultabili online. Per circa il 16% dei beneficiari dell’assegno unico – uno su 6, in sostanza – è tempo di «ricalcolo»: una buona parte (circa il 10% dei beneficiari) riceverà un conguaglio dal valore medio di 272 euro, l’altra fetta (il 6% circa dei beneficiari) sarà invece chiamato a restituire quanto ricevuto in «eccesso» (in media 41 euro). È l’effetto concreto di una procedura già annunciata con una vecchia circolare Inps del 9 febbraio 2022, in cui si anticipava che «l’Istituto avrebbe operato un conguaglio alla fine dell’anno di riferimento (appunto alla fine del 2022, ndr) dell’assegno unico universale». E così, dopo alcuni mesi di calcoli, una nota del 26 maggio conferma che «l’Inps ha avviato la rielaborazione di tutte le competenze mensili a partire dalla mensilità di marzo 2022, attraverso il ricalcolo degli importi effettivamente dovuti e il calcolo delle differenze, sia in positivo che in negativo, con gli importi già liquidati nel corso del 2022. Tali calcoli tengono conto anche delle mensilità già erogate nei primi mesi del 2023».

Ricalcolo

In sostanza, l’Inps ha ricalcolato quanto effettivamente spettava a ciascun beneficiario dell’assegno unico, e alla luce di quel calcolo ha verificato gli importi versati alle famiglie nel 2022 e nel primo scorcio del 2023: se gli importi coincidevano, non cambia niente; in alcuni casi invece l’Inps ha versato in meno del previsto (ed ecco i circa 272 euro in media che arriveranno come conguaglio al 10% dei beneficiari), in altri casi l’Inps aveva versato troppo (nel 6% dei casi, così scatterà la restituzione di 41 euro in media). «La rielaborazione ha determinato alcune compensazioni, che hanno dato luogo a importi da erogare in favore del richiedente l’assegno, i cosiddetti “conguagli a credito”, o a somme che sono state erogate indebitamente e che quindi devono essere oggetto di recupero, i cosiddetti “conguagli a debito”», chiarisce la nota dell’Inps. In Lombardia sono 983mila i nuclei familiari che hanno beneficiato dell’assegno unico nel corso del 2023: i nuclei bergamaschi sarebbero attorno ai 95-100mila, dunque quelli interessati dal «ricalcolo» potrebbero essere circa 15mila.

Le casistiche

Ma perché c’è stato questo disallineamento di importi? L’Inps spiega che una delle motivazioni più frequenti è legata alle dichiarazione Isee, in considerazione anche dei recenti cambi di parametri e delle scadenze introdotte nei mesi scorsi; altre casistiche hanno invece a che fare con la liquidazione degli importi relativi alla settima e ottava mensilità di gravidanza, al calcolo della rivalutazione scattata a inizio 2023 (e legata all’inflazione) o a ricalcoli connessi a recenti decreti che hanno modificato alcuni importi (per esempio per i nuclei con disabili o per i nuclei con percettori del reddito di cittadinanza).

«I cittadini interessati dalle operazioni di conguaglio riceveranno un avviso via mail/sms con cui sarà loro comunicato l’avvio dei conguagli»

L’Inps illustra anche come procederà per erogare il conguaglio o «riscuotere» le precedenti erogazioni in eccesso. Per le somme «indebitamente erogate», l’Inps «privilegerà la compensazione degli importi – laddove possibile – con le rate future»: in altri termini, tratterrà quella differenza d’importo in una o più mensilità successive. Se invece la famiglia è «a credito» (cioè deve ricevere una maggiorazione), la somma sarà riconosciuta all’interno della mensilità di maggio (che viene accreditata nel corso di giugno).

«Si fa presente – spiega l’Inps – che i cittadini interessati dalle operazioni di conguaglio riceveranno un avviso via mail/sms con cui sarà loro comunicato l’avvio dei conguagli delle rate dell’assegno unico in corso di godimento che, pertanto, potranno subire variazioni nell’importo calcolato. Il dettaglio degli importi rimborsati e delle somme che invece dovranno essere restituite all’Inps verrà indicato in apposita sezione della procedura AUU, a cui l’utente può accedere dal sito istituzionale www.inps.it autenticandosi con la propria identità digitale (Spid almeno di II livello, Cie e Cns)». Tale sezione del sito, conclude l’Inps, verrà rilasciata a partire da sabato 10 giugno.

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