Arrivano gli anti-droni contro lo spionaggio
industriale «via aerea»

LA NOVITÀ . Non servono solo per neutralizzare ordigni bellici, ma per contrastare le intrusioni su obiettivi industriali. È fra le attività di Dronemaster: «Operativi in tutta Europa».

Accanto al proliferare del mercato dei droni, ce n’è un altro, parallelo, che si sta sviluppando velocemente: è quello dei sistemi anti-drone. La tecnologia anti-drone, per neutralizzare le più evolute minacce tecnologiche che arrivano dal cielo, non riguarda solo il filone più importante, che coinvolge interessi bellici, come le contraeree più tradizionali, ma si spinge anche a tutelare interessi privati e civili, ad esempio per neutralizzare lo spionaggio industriale in fiere, centri logistici o produzioni industriali. Di recente in India hanno persino «arruolato» delle aquile per catturare droni illegali, mentre in Europa nascono aziende che tra i loro focus hanno questa mission. In Bergamasca, tra chi si occupa di questa nuova frontiera c’è anche l’azienda seriana Dronemaster, che a 5 anni dalla sua nascita, diventa ora Srl sotto la guida del 24enne Federico Gotti. «Ho deciso di buttarmi in questa avventura iniziata da mio padre», racconta Gotti, che è figlio di Eros, fondatore della start up dedicata al monitoraggio ambientale con i droni e inventore dalla lunga storia creativa. La Dronemaster nasce a Cene, con un terzo membro del team, Martino Boscolo e una decina di collaboratori esterni. Pur con la sede in Bergamasca, i servizi offerti dalla società sono richiesti in tutta Europa, come sottolinea Gotti: «In particolare in Francia e Germania e nel Sud Italia, con molti interventi in Calabria, Sicilia e Puglia». La sua specializzazione è la topografia, ovvero le rilevazioni topografiche 2D e 3D dei terreni.

Per questo, tra le richieste di servizio crescenti, c’è la possibilità di riconoscere e bloccare un drone indesiderato che sorvola una determinata area, magari a scopo di spionaggio industriale

Ma ultimamente, tra le nuove tecnologie che la giovane azienda sta implementando, ci sono proprio i sistemi anti-drone, sempre più richiesti anche dalle aziende. «Un drone può essere molto utile, ma a volte anche pericoloso - spiega Gotti -: basta seguire la situazione geopolitica attuale per rendersene conto». Per questo, tra le richieste di servizio crescenti, c’è la possibilità di riconoscere e bloccare un drone indesiderato che sorvola una determinata area, magari a scopo di spionaggio industriale, come aggiunge Gotti: «Per lo più si tratta di antenne per rilevare frequenze o onde elettromagnetiche e triangolare il segnale. Dopodiché è possibile segnalarlo o addirittura hackerarlo, per prenderne il controllo e farlo atterrare in zona di sicurezza».

Negati gli abbattimenti

Un drone, infatti, non può essere abbattuto, nemmeno quando è utilizzato per spionaggio industriale. A livello civile non si può abbattere, quella è di competenza solo dell’esercito, sottolinea Gotti: «Siamo già intervenuti su centri oggetti di spionaggio, per esempio per le aree logistiche».

l progetto presentato dalla realtà bergamasca, va ad integrare un sistema di rilevamento remoto con l’utilizzo di droni per costruire un preliminare modello digitale 3d ed un sistema di sensoristica avanzata

Tornando alle rilevazioni geografiche, l’azienda di Gotti ha creato una piattaforma, «che monitora la qualità dell’aria attraverso la sensoristica sviluppata da mio padre e posizionata sia sui droni in volo che su telecamere esterne fisse - racconta il titolare -. Si chiama “Istsense” ed è uno dei nostri progetti principali, che ci ha permesso di vincere gli Ihta (Italian Hydrogen Technology Awards)». La competizione, n cui Dronmaster ha ricevuto il riconoscimento per il miglior progetto di rilevamento e droni, è organizzata dalla Mediapoint & Exhibitions di Genova, che raccoglie le più importanti pubblicazioni e fiere internazionali B2B dell’oil&gas ed energia e punta a valorizzare la filiera tecnologica legata all’idrogeno. Il progetto presentato dalla realtà bergamasca, va ad integrare un sistema di rilevamento remoto con l’utilizzo di droni per costruire un preliminare modello digitale 3d ed un sistema di sensoristica avanzata con tecnologia LoRaWan, sempre installata su drone, che effettua un completo monitoraggio ambientale, individuando ad esempio perdite di gas, come idrogeno e metano, il tutto in sicurezza e con una trasmissione pressoché immediata dei dati in cloud. Tra i progetti già realizzati dalla realtà orobica una previsione dei periodi di maggiore o minore siccità, il monitoraggio della qualità della vita degli studenti di una scuola della provincia ed alcune collaborazioni con l’Università. «Utilizziamo cani robotici - aggiunge Gotti - che vengono prodotti in Germania, ma che implementiamo con software di nostra proprietà».

© RIPRODUZIONE RISERVATA