Addio all’imprenditore dei sottaceti, ad Abbazia è morto Graziano Belotti

Lunedì un attacco di cuore e il ricovero in ospedale: per giorni Belotti ha provato a combattere contro la sorte avversa. Venerdì il decesso. In tutta la valle lo ricordano come una persona dedita al lavoro e alla famiglia.

In questi decenni ha portato il nome della sua Abbazia in tutta Italia e anche all’estero, grazie a una produzione in continua crescita e un rapporto solare con i suoi dipendenti: i 17 lavoratori della ditta Belotti lo scorso marzo avevano organizzato una festa a sorpresa per i suoi 80 anni, nell’anno in cui la ditta festeggia i 55 anni dalla fondazione.

Il ricordo

«Papà era una persona solare ma decisa – spiega il figlio Alessandro -, quelle che non si spaventano e non hanno paura di nulla, ma affrontano tutto a testa alta. È stato lungimirante e ha sempre saputo coinvolgere tutte le persone in azienda. Ha sempre amato la sua valle: nel 2000 abbiamo deciso di investire allargando la nostra sede senza spostarci dalla nostra terra per garantire lavoro alla gente del posto. Da quando ho iniziato a lavorare nella parte commerciale dell’azienda ho capito in quanti gli volevano bene, per il rapporto che ha saputo creare negli anni con i suoi clienti».

La storia

L’esperienza di Graziano Belotti nel settore nacque in giovane età, quando iniziò la vendita di funghi secchi a partire nel 1952 e la costruzione di un primo laboratorio per la produzione di sottoli e sottaceti pochi anni dopo e l’inizio dell’avventura che gli ha permesso di far conoscere il suo marchio e la sua valle ovunque.
In paese la notizia si è sparsa subito e sono stati tanti i messaggi di cordoglio arrivati ai figli Alessandro e Simona, che ne hanno raccolto l’eredità in azienda: il suo carattere solare lo portava spesso a vivere la propria frazione e a fermarsi con i suoi cittadini per una chiacchierata. Belotti lascia la moglie Maria, i figli Alessandro con Sara, Simona con Carlo, i nipoti Nicola, Alessia e Laura.