A2A, l’utile in crescita del 63%: «Nuovo record di investimenti»

IL TRIMESTRE. Ricavi in calo del 7% per la contrazione dei prezzi energetici. L’a.d. Mazzoncini: «Con più rinnovabili è possibile allargare l’offerta».

Il contesto è quello di «un progressivo ritorno alla normalizzazione» e del «superamento delle forti turbolenze che avevano caratterizzato il 2022». In questo quadro, per A2A il primo trimestre dell’anno si chiude con ricavi a 5,13 miliardi, in calo del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (5,53 miliardi) per effetto della contrazione dei prezzi dell’energia. Sono in crescita, invece, il margine operativo lordo (più 30% a 500 milioni) e l’utile netto ordinario (più 63% a 173 milioni). E anche gli investimenti continuano ad aumentare: più 18% a 219 milioni. Oltre la metà è destinato alla crescita degli impianti eolici e fotovoltaici, al recupero di energia e materia, al miglioramento e potenziamento delle reti di distribuzione, oltre che alla realizzazione di nuovi impianti di depurazione e alla digitalizzazione.

Si tratta di numeri che spingono l’amministratore delegato, Renato Mazzoncini, a dire che «i risultati dei primi tre mesi del 2023 consolidano la crescita del gruppo confermandone la validità delle scelte strategiche». Aggiungendo: «Abbiamo ideato un’offerta innovativa che permette di stabilizzare il prezzo dell’energia elettrica per 10 anni ai clienti retail utilizzando le nostre fonti green, per essere meno soggetti alle oscillazioni del mercato». Il riferimento è ad un pannello fotovoltaico virtuale - per ora limitato a 10 mila clienti - per chi non può installarlo a casa propria, «con riferimento a precisi impianti di nostra proprietà» per cui «il cliente sa da quale impianto arriva l’energia». Del resto «più avremo rinnovabili - ha sottolineato Mazzncini - e più potremo allargare l’offerta». Con «l’ipotesi di partire con la fornitura in estate».

Riguardo agli investimenti, l’a.d precisa: «Essere riusciti a incrementare del 18% gli investimenti, rispetto ai livelli record dello stesso periodo dello scorso anno, è per noi motivo di grande soddisfazione, perché dimostra la capacità di A2A nella realizzazione di infrastrutture indispensabili per lo sviluppo del Paese. Siamo cresciuti sia nel numero di clienti che nello sviluppo dei progetti di nuovi impianti, rafforzando così il nostro ruolo di player nazionale.

Tornando ai conti, il costo del personale è cresciuto di circa 6 milioni, attestandosi a 198 milioni, a seguito delle assunzioni effettuate nel corso del 2022 e nei primi tre mesi di quest’anno. Sul fronte «shopping», e in particolare sull’iter di acquisizione della multiutility piemontese Egea, Mazzoncini spiega: «Abbiamo chiesto una proroga, perché non eravamo ancora in grado di formulare un’offerta, ed Egea ci ha risposto, correttamente, di voler aprire un fronte competitivo per individuare un partner in tempi relativamente brevi». A2A ed Egea avevano avviato una trattativa in esclusiva sulla base di un’offerta non vincolante presentata a metà marzo con scadenza il 15 maggio. A una settimana da quest’ultima data Egea ha interrotto l’esclusiva concedendo ad A2A una proroga della due diligence fino al 12 giugno in vista della gara.

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