Eco.Bergamo
Mercoledì 27 Aprile 2022
Plastica, prodotti con meno varietà per facilitare il riciclo
Trecento milioni di tonnellate Un numero difficile da digerire: sono 300 miliardi di chilogrammi, ovvero 50 chilogrammi per ogni persona sul pianeta. È il quantitativo di plastica prodotto ogni anno. Di questi 300 milioni di tonnellate, circa 14 finiscono negli oceani, con impatti sulla fauna marina e sulla nostra alimentazione: uno studio del Wwf del 2019 stima che ingeriamo l’equivalente di un pezzo di Lego 4 x 2 cm al mese.
Trecento milioni di tonnellate. Un numero difficile da digerire: sono 300 miliardi di chilogrammi, ovvero 50 chilogrammi per ogni persona sul pianeta. È il quantitativo di plastica prodotto ogni anno. Di questi 300 milioni di tonnellate, circa 14 finiscono negli oceani, con impatti sulla fauna marina e sulla nostra alimentazione: uno studio del Wwf del 2019 stima che ingeriamo l’equivalente di un pezzo di Lego 4 x 2 cm al mese.
Le sfide da affrontare
Nonostante il tasso di riciclo sia ancora basso, al 25 per cento circa, la plastica o, almeno, alcuni materiali di questa grande categoria, è a livello teorico completamente riciclabile. Un problema è la graduale perdita di proprietà meccaniche, dovuta al processo di sminuzzamento fisico o chimico previsto nel riciclo. Poi, spesso, il contenitore è composto da troppe varietà di plastica, così da rendere il processo di separazione difficile.
Il tasso di riciclo, fermo al 25 per cento, deve aumentare. Agevolare il processo di separazione dei componenti
Per aumentare il riciclo, è fondamentale una progettazione intelligente. A Milano sono stati premiati i migliori design in grado di rispondere a questa esigenza. Alcuni esempi? Una scatola di plastica che può diventare una casa delle api.
A buon rendere
Riutilizzare direttamente la bottiglia può essere un’altra soluzione, per esempio con l’incremento del deposito con cauzione, fortemente sviluppato soprattutto nel Nord Europa. Il cliente, in pratica, può restituire il contenitore in stazioni di riciclo poste all’interno dei supermercati, ricevendo uno sconto in cassa o il ritorno di una cauzione. La campagna «A buon rendere - Molto più di un vuoto», guidata dall’Associazione nazionale Comuni Virtuosi, mira a sensibilizzare le istituzioni sul tema. L’83% degli italiani, secondo un recente sondaggio, è favorevole all’uso del sistema del deposito con cauzione. Gli studi dimostrano che la sola introduzione di questo sistema può portare al 94% del riciclo dei contenitori di liquidi, che si attesta al 48% se, invece, il sistema non è utilizzato.
L’incremento del deposito su cauzione può portare al 94% il riciclo dei contenitori di liquidi, ora al 48%
La musica dalle bottiglie
Altre soluzioni circolari passano per la creatività di tutti noi. Ne è un esempio il flairdrum. Questo strumento musicale composto da bottiglie di plastica riempite con aria compressa è stato recentemente proposto dall’artista tedesco Daniel Borman. La particolarissima batteria ha vinto nel 2021 un premio al Maker Music Festival in California. Riciclare di più suona bene.
Plastica nelle auto
La plastica è una soluzione magnifica. Prima di essa, e prima dell’importante contributo di Giulio Natta, valso il Nobel per la Chimica nel 1963, molti prodotti erano tecnicamente impossibili o con costi esorbitanti. Se da un lato è vero che della plastica è importante incrementare e migliorare il riciclo, dall’altro bisogna riconoscerne l’importanza ed evitarne una demonizzazione.
Senza la plastica molti prodotti sarebbero tecnicamente impossibili o con costi esorbitanti
Per esempio, se le automobili negli ultimi decenni sono diventate sempre più efficienti e dai consumi ridotti, è dovuto anche all’impiego della plastica. Metà dei volumi dell’auto sono legati a materiali plastici, ma solo il 10% del peso.
Con metà dei volumi ma solo il 10% del peso, riduce i consumi delle auto migliorandone l’efficienza
Plastica per l’ortofrutta
Dario Bressanini, chimico importante e docente di chimica presso l’Università dell’Insubria a Como, ha intrapreso, tra l’altro, vari interventi su Instagram per difendere l’uso della plastica nel packaging. Se non la si impiega per la verdura, ad esempio, molto del cibo avrebbe un tempo di scaffale decisamente ridotto, provocando un aumento degli scarti e quindi ulteriore inquinamento.
L’uso nel packaging della verdura ne allunga la permanenza sugli scaffali tagliando gli scarti
Insomma, bisogna, a fronte di ogni scelta, mettere sulla bilancia costi e benefici di una tecnologia, anche chiedendosi quali alternative vi siano e se vi siano.
Un’idea per catturare l’anidride carbonica
Secondo Bill Gates la plastica, composta principalmente da carbonio, può contribuire a rimuovere l’anidride carbonica dall’atmosfera. Atomi di carbonio si potrebbero catturare con processi che combinano elettricità da fonti rinnovabili e materiali di scarto, ad esempio nella decomposizione del cibo scartato. Oggi questi metodi non sono ancora molto efficienti. Ma, almeno in teoria, la plastica può essere una soluzione per il riscaldamento globale.
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