«Vaccini spray, serve più chiarezza»
Ats replica: 20 mila dosi in distribuzione

Il sindacato dei pediatri di famiglia Simpef scrive una lettera al presidente della Regione sull’incognita della seconda dose. Nel frattempo da Ats Moretti rassicura sulle forniture: «Ci sono oltre ventimila dosi in distribuzione».

Sono diversi gli interrogativi legati alla campagna antinfluenzale per la fascia pediatrica che coinvolgerà nelle prossime settimane migliaia di bambini e ragazzi in tutta la Bergamasca. Una campagna attiva, che ha riscosso adesioni tra i pazienti pediatrici fino al 70% in alcuni territori, come in alta Valle Seriana, dove molte famiglie hanno raccolto i consigli dei pediatri (in Bergamasca sono il 90% i professionisti che hanno aderito alla campagna contro il 40% di Brescia e Varese).

Interrogativi e incertezze che il sindacato dei medici pediatri di famiglia Simpef ha voluto sottoporre all’attenzione del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana attraverso una lettera, inviata giovedì, che fa riferimento in particolare alla vaccinazione dei bimbi da 6 a 24 mesi della quale poco ancora si sa e, per i bimbi da 2 a 6 anni, dell’attesa di indicazioni sulla necessità o meno di dover somministrare una seconda dose. Un’incognita che, a pochi giorni dall’inizio della campagna vaccinale, ancora non trova risposte chiare e definitive.

«Forte preoccupazione»

«I pediatri di famiglia lombardi del Sindacato Simpef le esprimono la forte preoccupazione per il concreto rischio che la campagna per la vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica non possa garantire questa importante azione di prevenzione – si legge nella lettera siglata dal presidente nazionale Simpef Rinaldo Missaglia e dal vicesegretario nazionale e segretario regionale Lombardia Simpef, il bergamasco dottor Ezio Finazzi –, a causa della mancanza di iniziative atte a rispettare le disposizioni delle istituzioni sanitarie nazionali e quelle derivanti dalle acquisizioni scientifiche. Nelle ultime settimane, i pediatri hanno ricevuto, da parte degli organi amministrativi sanitari della Regione, comunicazioni incomplete e a volte contraddittorie, che generano incertezza e mettono a repentaglio un rapporto con le famiglie notoriamente improntato a reciproca fiducia e fondato sulla certezza delle indicazioni sui percorsi di prevenzione da intraprendere».

Da chiarire

Nella lettera si precisa poi cosa ancora non è stato chiarito da Regione: «I bambini sani in età 6-24 mesi, età cruciale per l’ottimizzazione dei risultati di una siffatta campagna, avranno possibilità di essere vaccinati?». E, secondo punto, «i bambini in età 2-6 anni, per i quali è prevista la disponibilità del vaccino somministrabile in spray nasale, e che negli anni precedenti non si sono vaccinati, dovranno essere sottoposti a somministrazione in dose unica, come in uso in altri Paesi, oppure a un richiamo a distanza di almeno un mese?».

Quest’ultima incognita preoccupa non poco: «Manca una chiara posizione da parte sia del ministero della salute sia dell’Agenzia del farmaco, Aifa – prosegue –. Chiediamo che la Regione si renda parte attiva in questo processo decisionale per istruire, di conseguenza, gli operatori sanitari, e noi pediatri di famiglia». La scelta delle due dosi, secondo i pediatri doveva prevedere un anticipo della campagna a metà ottobre (come peraltro a suo tempo indicato dall’Iss) così da non ritrovarsi a dover somministrare la seconda dose a gennaio, in piena epidemia. I vaccini antinfluenzali in formula spray, dopo alcuni giorni di incertezza dove non era chiaro quando sarebbero stati disponibili, dovrebbero finalmente essere in fase distribuzione. «I vaccini per i bambini da 2 a 6 anni (formula spray) ci sono e sono oltre 20 mila – conferma il dottor Roberto Moretti, responsabile cure primarie Ats Bergamo –. In questi giorni sono stati risolte le problematiche legate alla logistica e i vaccini, che provengono dall’estero, sono in distribuzione».

«Le difficoltà legate all’organizzazione, l’incertezza sulla disponibilità dei vaccini (2/6anni) e sulla possibilità di vaccinare i più piccoli (6-24mesi) hanno creato non pochi disagi ai pediatri e alle famiglie» precisa il dottor Finazzi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA