Cronaca
Mercoledì 06 Novembre 2024
Trump presidente: «Una magnifica vittoria, l’America sarà di nuovo grande»
IL VOTO USA. Il tycoon parla ai suoi sostenitori a Palm Beach: superata la soglia dei 270 grandi elettori. L’annuncio di Fox: «Trump è il 47esimo presidente degli Usa».
Donald Trump diventa il 47esimo presidente degli Stati Uniti d’America, secondo Fox News che per prima ha dato per vittorioso il tycoon nella corsa alla Casa Bianca nella mattinata di mercoledì 6 novembre, assegnandogli lo Stato chiave della Pennsylvania e anche il Wisconsin. E secondo i media, a scrutinio ancora in corso il candidato repubblicano è proiettato a vincere anche il voto popolare, cosa che per un candidato presidenziale repubblicano non succedeva dal 2004 con George W. Bush.
In mattinata Donald Trump ha superato la soglia dei 270 grandi elettori necessari per essere eletto presidente Usa, aggiudicandosi ufficialmente il secondo mandato alla Casa Bianca: attualmente sono 279 mentre continua il conteggio dei voti e le reazioni internazionali si dividono sulla vittoria del tycoon.
Salito sul palco del convention center di Palm Beach con la famiglia al completo, tra i cori del pubblico «Usa Usa», il tycoon ha rivendicato la presidenza sottolineando che «stasera abbiamo fatto la storia». Questa «è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l’America di nuovo grande. Questo è un movimento mai visto prima, questo è il più grande movimento della storia», ha detto sottolineando che «vincere il voto popolare è bello» e rivendicando la conquista del Senato. Trump ha quindi promesso di portare una nuova «età dell’oro» negli Stati Uniti, mentre sul palco, il suo futuro vice JD Vance ha evidenziato che quello di stanotte «è stato il più grande comeback (rimonta) della storia americana».
Il silenzio di Kamala Harris
Notte fonda invece per Harris, che intanto vince il Minnesota ma comunica che non parlerà stasera alla Howard University, dove i suoi sostenitori erano in attesa dei risultati del voto. Trump sarà il primo presidente a ricoprire due mandati presidenziali non consecutivi dopo il dem Stephen Grover Cleveland (a fine ’800), il primo con una condanna penale e il presidente più vecchio ad insediarsi, a 78 anni. La sua è considerata una vera e propria impresa senza precedenti, perché è riuscito a tornare alla Casa Bianca sfidando ogni regola del politicamente corretto, sopravvivendo a due impeachment, vari processi, due condanne penali e vari scandali. Dopo l’assalto al Capitol, sembrava un leader politico finito, abbandonato anche dal suo partito, che invece è riuscito a riconquistare..
Per i democratici arriva solo qualche conferma, ma si tratta di nomi scontati: Nancy Pelosi è stata rieletta alla Camera per rappresentare la California, secondo le proiezioni dell’Associated Press. Prima donna speaker della Camera, Pelosi è stata eletta per la prima volta nel 1987. Seggio confermato anche per la deputata democratica Alexandria Ocasio Cortez, che è stata rieletta a New York, secondo le proiezioni dei media americani, è il suo quarto mandato.
Le prime reazioni internazionali
Se i sovranisti europei esultano - con la presidente del Rassemblement National Marine Le Pen che parla di una «una nuova era politica che si apre» - i socialisti dell’Ue parlano di «un giorno buio», evidenziando «il progetto di Trump: autoritarismo, xenofobia e mancanza di opportunità», sottolinea la presidente del gruppo all’Eurocamera Iratxe Garcia Perez. E c’è chi pensa già al futuro, con Berlino che chiede all’Europa di assumersi «maggiori responsabilità» in materia di sicurezza dopo la vittoria del tycoon e annuncia una riunione nel pomeriggio tra il ministro tedesco della Difesa Boris Pistorius e il suo omologo francese Sébastien Lecornu. Il segretario generale della Nato Mark Rutte ha affermato che la leadership di Trump «sarà ancora una volta fondamentale per mantenere forte la nostra Alleanza. Non vedo l’ora di lavorare di nuovo con lui per promuovere la pace attraverso la forza della Nato». Mentre la presidente della commissione Ue von der Leyen ha parlato di «un vero partenariato tra i nostri popoli, che unisce 800 milioni di cittadini», auspicando di «lavorare insieme a un’agenda transatlantica forte che continui a dare risultati per loro». Ma è chiaro che già si riflette sulle possibili ripercussioni del ritorno di Trump alla Casa Bianca sui rapporti commerciali tra Europa e Usa, gli equilibri nella Nato e le crisi internazionali. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è congratulato con Trump per la sua «impressionante» vittoria, augurandosi che questa «aiuterà l’Ucraina a ottenere una pace giusta». Ma durante la campagna elettorale, il tycoon ha minacciato più volte di mettere fine all’aiuto americano in Ucraina, promettendo di mettere fine alla guerra in 24 ore.
Le crisi internazionali
Parole alle quali Mosca guarda con attenzione: «Gli Usa sono in grado di contribuire alla fine del conflitto» in Ucraina, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Siccome proprio gli Usa sono il paese che butta costantemente benzina sul fuoco» sono in grado di «cambiare la traiettoria della loro politica», «ma se questo sarà fatto e in che modo lo sapremo solo dopo gennaio». Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin non ha in programma di congratularsi con Trump: gli Usa restano «un Paese ostile» e Mosca giudicherà la prossima amministrazione in base a «passi concreti».
Congratulazioni a Trump sono giunte anche dal premier britannico Keir Starmer e dal presidente turco Erdogan, così come da altri capi di Stato e di governo in tutto il mondo, mentre l’Iran invia il messaggio che «non importa chi diventerà presidente degli Stati Uniti, perché i nostri piani sono già stati fatti», ha affermato la portavoce del governo Fatemeh Mohajerani.
In Italia il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che il governo «lavorerà bene» con l’amministrazione Trump. «Credo che si potrà discutere di molte questioni, la Nato è una priorità», ha detto il vicepremier aggiungendo che con Washington «continueremo a lavorare con determinazione» anche sui rapporti commerciali, «tutelando gli interessi italiani in un contesto di amicizia transatlantica».
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