Trapiantati sul Rosa, nell’impresa anche sette alpinisti bergamaschi

In cinque tentano l’ascesa ai 4.554 metri della Capanna Margherita. Nel gruppo che li scorta sette bergamaschi: «Fieri di partecipare al progetto».

È ormai tutto pronto per l’iniziativa «Aido sul tetto d’Europa.

Se le condizioni meteo lo consentiranno, infatti, sabato e domenica prossima cinque persone fragili (chi trapiantato di polmoni o reni, chi affetto da fibrosi cistica) tenteranno la salita ai 4.554 metri di Capanna Margherita, sul Monte Rosa.

La scalata è nata come un grande evento di sensibilizzazione alla donazione di organi a cui legare anche una raccolta fondi a favore di Aido.

Valeria Lusztig, trapiantata bipolmonare di Reggio Emilia, è la promotrice di questo progetto e lo scorso anno è già salita fino ai 4.167 metri del Balmenhorn. «Guardami Adesso» è anche il titolo del suo ultimo libro, in cui racconta la sua «scalata invisibile» condotta tra malattia, trapianto, rigetto e una serie di rinascite fino alla scalata vera, oltre i 4,000 metri, per celebrare la vita e i suoi incontri.

«Quella salita – ha detto – l’ho fatta per dimostrare che la vita dopo il trapianto, se e quando possibile, non è sul divano o tra le mura di casa ma è una continua possibilità di misurarsi con sè stessi. Allo stesso modo l’iniziativa benefica del prossimo fine settimana nasce con il proposito di aiutare quelle persone che stanno vivendo una situazione sanitaria difficile. La salita a Capanna Margherita di persone che hanno subito un trapianto ai polmoni è un’impresa mai tentata prima. Luigi Vanoni (a cui si unirà anche la dottoressa Federica Muraca dell’ospedale di Orbassano) è uno dei medici che ci accompagneranno in vetta e ci ha affiancato e monitorato nelle uscite di acclimatamento».

Oltre a Valeria gli altri fragili che «scaleranno il Monte Rosa» per promuovere la cultura della donazione di organi saranno Gabriel Zeni, Mirko Dalle Mulle, Antonella Tegoni, e Samantha Ciurluini.

Il tentativo di salita vedrà la collaborazione di soccorritori, medici e guide alpine nonché alpinisti provenienti anche dalla Bergamasca, per un totale di oltre quaranta persone. Aldo Vedovati di Albino fa parte del gruppo orobico che salirà a Capanna Margherita. «Noi bergamaschi saremo in sette e ci conosciamo da anni poiché abbiamo sempre organizzato uscite assieme. Siamo tutti contenti di poter formare una nostra cordata ed appoggiare un progetto solidale di questo tipo. Saliremo con le funivie da Alagna, altri partiranno da Gressoney, ma per tutti il punto di ritrovo pomeridiano è fissato ai 3.275 metri di Punta Indren». Da qui, accompagnati dalle guide alpine, ogni cordata inizierà la progressione verso il rifugio Città di Mantova (mt. 3498) e la Capanna Gnifetti (mt. 3647). Domenica mattina, in base alle condizioni meteo e le conseguenti valutazioni che faranno le guide stesse, le cordate riprenderanno la marcia verso i 4.554 metri di Capanna Margherita, il rifugio alpino più alto d’Europa. Il Centro di Ricerca Sport e Montagna di Rovereto sarà il partner scientifico ed ha monitorato il gruppo in fase preliminare con test e simulazioni in quota, motivo per cui gli ulteriori dati medici raccolti saranno oggetto di una tesi di ricerca.

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