Cronaca
Venerdì 21 Giugno 2024
Scarcerato da un’ora, minaccia di nuovo la ex: torna in cella
VAL SERIANA. Era stato arrestato per maltrattamenti, appena liberato è tornato a minacciare la donna: 32enne in carcere.
«Stai attenta, perché io mi faccio mettere dentro, ma ti ammazzo». È uno de tre i vocali, con minacce e insulti, che il 32enne della Val Seriana arrestato lunedì 17 giugno con l’accusa di maltrattamenti, ha inviato mercoledì 19 all’ex compagna appena un’ora dopo essere stato scarcerato.
Il gip, in seguito all’interrogatorio, aveva disposto il divieto di avvicinamento alla donna. Una misura immediatamente violata dal 32enne, che è quindi stato nuovamente arrestato. Per legge, il mancato rispetto del provvedimento non prevede però la possibilità di invocare ulteriori misure, e l’accusa ha potuto quindi solo chiedere la convalida dell’arresto al giudice Laura Garufi. Ma la macchina della giustizia è stata velocissima. La violazione è stata segnalata dalla Procura al gip Riccardo Moreschi, che ha subito disposto l’aggravamento della misura, che è stata notificata al 32enne dai carabinieri appena conclusa l’udienza di convalida (il 7 novembre la sentenza in abbreviato). Lo stato di libertà dell’uomo è quindi durato appena minuti: è stato riportato in carcere dai carabinieri.
L’arresto
La vicenda inizia domenica 18 giugno, in seguito all’ennesima lite in casa tra i due (si omette anche il paese di residenza a tutela della presunta vittima). I vicini chiamano i carabinieri che, arrivati sul posto, trovano la donna che aveva dei segni sul corpo (refertata, 15 giorni di prognosi). L’ex compagno è stato rintracciato in seguito e arrestato in differita con l’accusa di maltrattamenti. Mercoledì l’interrogatorio in carcere, assistito dall’avvocato Ignazio Paris. Il 32enne ha parlato di litigi con la donna, ma avrebbe detto di essere lui la vittima e per questo da alcuni mesi si era trasferito da sua madre. L’arresto è stato convalidato, disposto il divieto di avvicinamento. Lui ha invece provato a telefonare all’ex, per poi inviarle i vocali. Così, quando è arrivato dai carabinieri per mettere il braccialetto elettronico, è stato arrestato. In aula, ha provato a giustificarsi per i messaggi: «Ero molto scosso per l’esperienza in carcere».
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